Alba Adriatica, ponte via Ascolana: cresce il malessere. La scritta

Alba Adriatica. Qualcuno, probabilmente esasperato, ha pensato bene di rendere pubblico il proprio disappunto. Scrivendo con una bomboletta spray una frase sul cartello che indica il cantiere.

 

Ieri, 5 febbraio, era il termine fissato per concludere i lavori di ricostruzione del ponte sul Vibrata di via Ascolana, tra Alba Adriatica e Corropoli.
I tempi sono slittati anche perchè nel frattempo è intervenuta una variante progettuale che prevede un miglioramento tecnico della nuova struttura. Il tecnico progettista, infatti, ha previsto di apportare delle modifiche utili per diminuire le sollecitazione e di prolungare i tempi delle manutenzioni del nuovo ponte.

Ecco, dunque, che la ricostruzione del ponte affidata al Genio Civile di Teramo, che ha appaltato l’opera, invece di concludersi in questi giorni slitterà a primavera inoltrata. Il ponte è stato demolito e in questi giorni sono in corso i primi interventi per far partire le operazioni di ricostruzione.
Oltre al malcontento di chi, da tempo, aspetta la conclusione dell’opera e lo ha scritto anche sul cartello del cantiere, la questione è anche di natura politica.
Il consigliere regionale Dino Pepe, sul proprio profilo social ha scritto un post molto critico.

“La Regione di Marsilio e D’Annuntiis”, scrive Pepe, ” va promesse che puntualmente non mantiene.
Sabato 24 settembre, giorno prima delle elezioni politiche, D’Annuntiis annuncia il via ai lavori che, come da scheda allegata, sarebbero dovuti terminare il 5 febbraio.

Ricordo a tal proposito un’altra vicenda di qualche anno fa quando i Sindaci Tonia Piccioni e Paolo Camaioni chiesero alla nostra giunta regionale di finanziare il rifacimento del ponte di legno sul lungomare tra Alba e Martinsicuro: in poco tempo l’opera fu finanziata, progettata e realizzata. Il tutto in piena sintonia e collaborazione con le istituzioni locali.
Per il ponte di via ascolana, invece, è tutto un susseguirsi di rinvii, revoche e dispetti verso le comunità. Il risultato è un insieme di disservizi a danno di chi vive e lavora in questi luoghi”.

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