Teramo. In questi giorni stanno arrivando le cartelle 2018 di pagamento della TARI, la tassa comunale sui rifiuti; da esse si evince un significativo aumento, soprattutto per le utenze domestiche (v. sito del Comune cliccando sul banner denominato I.U.C. della colonna di destra della home page).
Si tratta di una situazione che il Sindaco Gianguido D’Alberto ritiene inaccettabile, e rimarca che essa è, in via generale, “frutto delle gestioni precedenti – come del resto molte altre – che l’amministrazione potrà modificare con l’approvazione del prossimo Piano Economico-Finanziario. L’aumento, infatti, è frutto di una decisione adottata dal Commissario straordinario nello scorso marzo, in fase di approvazione del Bilancio 2018. Una scelta alla quale l’amministrazione non ha partecipato e che la trova fortemente contraria, non condivisibile e totalmente inaccettabile”.
Il Sindaco rimarca, però, che in realtà quanto sta accadendo “discende di fatto dai 10 anni di gestione politico-amministrativa totalmente inadeguata, sia per quanto riguarda i rapporti con la Teramo Ambiente, società che gestisce il servizio, sia per ciò che attiene la conduzione stessa del “porta a porta” che ha costretto a mantenere alti i costi fissi a fronte di una efficienza progressivamente in calo, come denunciato più e più volte dagli stessi cittadini.
Prova di tutto questo, è il fatto che nel 2018 il costo complessivo del servizio risulta essere superiore ad 11.600.000 €, proposti dalla TeAm e approvati dal Commissario, determinando un incremento sensibile rispetto all’anno precedente. A ciò si aggiunga la scelta, assolutamente non condivisibile, di scaricare il 60% di tale costo sulle utenze domestiche, con un conseguente inaccettabile aumento medio del 20% della tariffa.
A fronte di una situazione che l’amministrazione non può immediatamente modificare, per scongiurarne il ripetersi è necessario attuare alcune decise azioni, come tra l’altro più volte dichiarato in campagna elettorale ed espresso nel programma col quale il Sindaco si è presentato agli elettori: rivedere la gestione dei rapporti con la Teramo Ambiente, che devono essere informati al principio della corretta verifica delle azioni di una società partecipata; rimodulare il servizio del “porta a porta”per abbattere i costi fissi (gestione), e i costi relativi al servizio stesso, (raccolta, smaltimento, ecc.). Tale attività è stata già avviata dal Sindaco con iniziative dirette sia nei confronti della governance sia nella gestione delle attività della partecipata, ma soprattutto con la finalità di tornare a fare della TeAm, come di tutte le altre partecipate che gestiscono servizi primari, non azienda a servizio della politica, ma società a servizio del cittadino.
Va infine detto che da tale stato dei fatti, scaturisce anche un circolo vizioso a causa del mancato pagamento della Tari, che ha come esito il mancato introito di fondi per il Comune da destinare ad attività di interesse collettivo.
L’impegno dell’amministrazione comunale, pertanto, sarà di ottimizzare il servizio riducendo i costi, per riequilibrare l’incremento ora a carico delle famiglie; obiettivo sarà la riduzione della TARI nell’ottica del principio “meno produco rifiuti, meno pago” con l’applicazione della tariffa puntuale. Lo stesso servizio “porta a porta” andrà rimodulato e ottimizzato, al fine di renderlo più efficiente”.