200mila euro spesi nella scorsa primavera per rimettere a nuovo tutta la spiaggia di Giulianova che a gennaio era stata invasa dai rifiuti organici scaricati in mare dalle due piene del fiume Tordino che si registrarono nell’arco di una sola settimana.
Altri 200mila euro dovrebbero ora essere spesi per portare via circa 150 tonnellate di materiale spiaggiato che il mare ha restituito la settimana scorsa, depositando tutto su in tratto di arenile di circa 2 chilometri, dal molo sud del porto sino al camping Tam Tam.
Questa la stima fatta oggi dal Comune di Giulianova che dovrà dunque prevedere in bilancio altre somme da destinare agli interventi di pulizia e di smaltimento dei rifiuti. Si tratta di una somma importante perché va ad incidere pesantemente sui conti dell’Ente che continua ad avere dei tagli da Governo centrale e dalla Regione.
Il sindaco Francesco Mastromauro, accompagnato dai tecnici del Comune e dall’assessore all’ambiente Fabio Ruffini ha già eseguito una prima ispezione sul litorale invaso dal pattume per rendersi conto personalmente della situazione che si è venuta a creare e per iniziare a pensare ad una strategia di intervento. Che dovrebbe poi essere la stessa della scorsa stagione invernale: aspettare condizioni migliori prima di schierare EcoTeDi e Giulianova Patrimonio per le opere di rimozione, che dovranno prevedere, tra l’altro, anche la vagliatura dei materiali per evitare di portare in discarica la sabbia. Lavori che dovrebbero quindi iniziare solo a ridosso della prossima primavera perché durante l’inverno sono attese almeno altre 4/5 mareggiate importanti.
Ma ciò che preoccupa di più è che il fiume Tordino, in caso di nuove piene, possa continuare a scaricare materiale organico strappato lungo gli argini.
“Dai sopralluoghi che stiamo eseguendo”, ha sottolineato il primo cittadino giuliese, “è emersa purtroppo l’erosione di alcuni tratti della sponda nord del fiume Tordino all’altezza della frazione di Colleranesco provocando anche l’abbattimento di alcuni tralicci. Tutto quanto emerso dall’attività di vigilanza ci consentirà quindi di denunciare lo stato dei luoghi alla Regione che, per il tramite del Genio Civile, dovrà senza alcun indugio predisporre tutte le opere urgenti e necessarie per ripristinare nell’immediato la funzionalità e le condizioni di sicurezza dell’argine stesso”.
Nei giorni scorsi i consiglieri regionali Luciano Monticelli e Giorgio D’Ignazio hanno sottolineato il fatto che proprio la Regione debba a questo punto aiutare i Comuni costieri costretti a far fronte a questa nuova emergenza. Resta però il fatto che dalla stessa Regione finora sono arrivate solo promesse circa la messa in sicurezza degli argini contro il rischio del dissesto idrogeologico, nonostante un progetto da oltre un milione di euro approvato da tempo.