Giulianova. Questa sera la nota trasmissione televisiva, ‘Chi l’ha visto?’, è tornata ad accendere i riflettori sulla scomparsa della pittrice, Renata Rapposelli, avvenuto lo scorso 9 ottobre.
Federica Sciarelli e i suoi collaboratori hanno ricostruito la vicenda dopo che il figlio, Simone Santoleri (a destra), e il marito, Giuseppe Santoleri, sono stati accusati di omicidio. Nei giorni scorsi i Ris hanno ispezionato l’auto e, per ben due volte, l’abitazione dei due in via Galilei.
Diversi gli aspetti poco chiari del caso. Il marito Giuseppe, ultimamente non guidava spesso l’auto e comunque non per lunghi tragitti, per un problema alla mano sinistra. Inoltre la stessa auto, qualche giorno dopo la scomparsa, è stata portata da un meccanico per un guasto al cambio.
Ma ad alimentari i dubbi sulla figura del figlio due testimonianze. La prima, telefonica, parla di Simone come compagno violento di una donna che è fuggita via con la loro figlia. La stessa amica ha riferito delle fantasie sul satanismo di Simone che, nelle puntate precedenti, aveva raccontato di esser accusato dalla stessa madre di essere posseduto con riferimenti al compleanno di 18 anni in cameretta con Rapposelli che lo cospargeva di Acqua Santa e del colloquio dei due con il noto esorcista, padre Paolino.
Il secondo identikit del figlio della pittrice è stato stilato da un suo ex amico che ha confermato il possesso di una pistola (che utilizzava nel poligono per il lavoro che svolgeva come guardia giurata) e di un carattere forte e autoritario. Lo stesso amico giuliese ha stigmatizzato il pessimo rapporto con il padre Giuseppe, che dormiva in uno sgabuzzino della stessa abitazione.
I due, difesi dall’avvocato Gianluca Carradori, hanno deciso di non intervenire questa sera in diretta Tv. In chiusura è stata riportata la preoccupazione del gruppo di preghiera su Whatsapp di Renata Rapposelli, lo stesso che ne ha denunciato la scomparsa. La pittrice era in attesa di presentare la domanda per la pensione e aveva un appuntamento per il 19 ottobre. Appuntamento a cui teneva moltissimo.