Pineto, di movida ci si può ammalare. Tema affrontato in un convegno (FOTO)

Di movida ci si può ammalare. Tuttavia ad ammalarsi non sono coloro i quali danno vita alle lunghe serate movimentate, soprattutto in estate.

Ma chi la movida rumorosa, a volte violenta, non la sopporta proprio. L’argomento è stato al centro del dibattito organizzato a Pineto dal comitato “Tutela, quiete pubblica e ambiente” che da anni si batte contro una movida accelerata e fastidiosa. “No degrado-Mala Movida” questo il tema affrontato alla presenza di operatori turistici, medici, semplici cittadini e rappresentanti delle forze dell’ordine, sempre più impegnate nel rispondere alle chiamate dei cittadini infastiditi da musica ad alto volume e schiamazzi.

Fattori che possono scatenare delle patologie come ha spiegato lo psichiatra Paolo Pomero. Ed è possibile anche avviare una richiesta di risarcimento danni da parte di chi si ritiene danneggiato da quella movida che non rispetta i canoni della civiltà e della convivenza con chi vuole trascorrere una vacanza senza frastuoni.

Il dottor Bruno Sodano ha sottolineato l’importanza, ovviamente, di produrre la necessaria documentazione che attesti la malattia quale conseguenza di una movida chiassosa e irrispettosa. E’ chiaro quindi che bisogna dimostrare il fattore causa-effetto. Spetta all’Arta, l’agenzia regionale per la tutela dell’ambiente valutare il rispetto dei parametri.

La struttura però ha gli uomini contati e in estate il lavoro aumenta a dismisura sulla fascia costiera. Da qui la necessità da parte dei Comuni di eseguire dei controlli preventivi nelle strutture, per verificare insonorizzazioni e sorveglianza contro gli schiamazzi, prima di richiedere l’intervento dell’Arta come ha spiegato Sergio Palermi.

Certo, non bisogna correre il rischio di trasformare le città turistiche in dormitori. Ma è possibile trovare un punto di sintesi tra chi ama divertirsi sino a notte fonda e chi vuole semplicemente riposare.

 

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