Giulianova. Vicenda paradossale per Claudio Olivieri, un dipendente giuliese del Ruzzo reintegrato dalla Ruzzo Reti dopo il licenziamento ma senza però ricevere l’indennità prevista dal giudice e lo stipendio.
Con una nota del 10 dicembre 2014 la società acquedottistica teramana ha licenziato il dipendente giuliese, pagandogli il TFR. Nell’aprile del 2015 il lavoratore ha impugnato il provvedimento davanti al Tribunale del Lavoro di Teramo.
Tribunale che lo scorso 1 febbraio ha ordinato il reintegro di Olivieri e la Ruzzo Reti al pagamento come indennità risarcitoria di 12 mensilità. L’Odissea per il dipendente giuliese però non finisce qua. Secondo l’avvocato Elmina Latella la Ruzzo Reti ha reintegrato il lavoratore ma non avrebbe corrisposto l’indennità.
“Nel corso di 25 mesi in cui Olivieri ha vissuto in disoccupazione, è riuscito a sopravvivere attingendo alle somme versate a titolo di TFR. Solo dopo l’emissione dell’ordinanza di reintegra la Ruzzo Reti SpA ha richiesto la restituzione del TFR minacciando la compensazione della somma con la trattenuta dell’intera retribuzione mensile”.
Spiega l’avvocato che ha comunicato alla società Ruzzo Reti SpA “l’illegittimità di una tale azione, ma, ciononostante, in data odierna è stata consegnata al lavoratore una busta paga pari a 0 euro. Tale condotta, oltre che giuridicamente illegittima, appalesa una persecutori età ed una scorrettezza che lede i diritti costituzionalmente garantiti”, conclude Latella.