C’era una volta lo sport a Tortoreto: la lettera di un dirigente dopo la chiusura degli impianti

Tortoreto. Il provvedimento che fa discutere. La chiusura degli impianti sportivi per la cronica inagibilità, o per la mancanza dei requisiti minimi di sicurezza, ha nella sostanza imposto alle società sportive di trovare soluzioni alternative, non sempre indolori, per proseguire la stagione agonistica, seppur la stessa sia oramai agli sgoccioli.

 

 

C’era una volta lo sport a Tortoreto. Inizia così una vera e propria lettera aperta che Claudio De Santis, storico dirigente della Viva Volley Tortoreto, società di pallavolo con 30 anni di storia alle spalle.

Un lungo racconto quello di De Santis che porta anche a delle riflessioni molto circostanziate

 

La lettera

 

 

 

C’ERA UNA VOLTA LO SPORT A TORTORETO………..

 

Si potrebbe dire.. come fosse una favola. Invece questa vicenda è molto più vicina ad un incubo ed è purtroppo una triste realtà.

Qualcuno potrebbe dire che il nostro è un commento interessato, spinto dalla situazione delle nostre vicende societarie. No, non può essere solo questo, è invece un problema serio che coinvolge tutto lo sport cittadino e di come, chi dovrebbe favorire il suo sviluppo fa di tutto perché tutto ciò si fermi e vada a fondo in un baratro dal quale sarà molto difficile riemergere. Siamo pessimisti? No, il pessimismo è un sentimento che affligge chi vede il mondo in maniera distorta senza tenere conto della realtà. La nostra invece è una visione reale dettata dai fatti e dai comportamenti di chi sta gestendo questa, ohimé , triste vicenda.

 

La storia

 

Qualche amministratore, tempo fa, deve aver pensato che delle strutture sportive potevano servire a far crescere i nostri ragazzi nel segno della sana competitività, dello svago fine a se stesso o della pura e semplice attività fisica , distogliendoli dalla strada e da tutto ciò che di negativo questa potesse portar loro. Fu così che nacquero due campi di calcio, un bocciodromo, un circolo tennis e un palazzetto dello sport. Spese pazze? No, investimenti. Investimenti che hanno portato a Tortoreto una squadra di calcio che ha raggiuntola serie D e altre società che hanno militato in vari campionati, una bocciofila che ha ospitato importanti eventi a livelli nazionali ed internazionali, una società di volley che ha raggiunto la serie A2 e militato per molto tempo in categorie di alto livello, una neonata società di rugby che in pochi anni ha fatto parlare di sé per le varie attività sportive e sociali delle quali si è resa protagonista, una società pugilistica che in due anni ha già raccolto un nutrito numero di giovani atleti.

Un discorso a parte va fatto per il circolo tennis che continua a svolgere la propria attività in modo serio e professionale ma che non è stato coinvolto in questa vicenda, anche perché le proprie strutture hanno una storia diversa, della quale non ci permettiamo di parlare non conoscendone bene i contenuti.

Va detto che in questi anni, le varie società hanno contribuito notevolmente a mantenere le varie strutture sportive in condizioni decorose, spendendo risorse umane ed economiche affinchè esse potessero essere rese efficienti ed adeguate allo svolgimento delle attività, mancando di fatto un adeguato sostegno da parte delle varie amministrazioni. Questo ha portato alla nascita di scuole sportive e di manifestazioni pubbliche di sport che hanno aiutato a crescere i nostri ragazzi e a renderli sicuramente donne e uomini migliori.

 

I fatti

 

Come se tutto ciò non avesse nessuna importanza, qualche burocrate, perchè è difficile definirlo tecnico o amministratore, ha pensato bene di considerare tutte queste “risorse”, come meri abusivi che occupavano senza titolo le strutture sportive cittadine.

E’ iniziato così un viavai di comunicazioni della cui legittimità potremmo nutrire qualche dubbio, fino ad arrivare ad una irrevocabile ordinanza di chiusura.

Tentativi di risolvere il problema? Neanche a parlarne.

Incontri per cercare di aiutare le società sportive che avevano programmato attività e campionati trovandosi di fatto a non poter dare seguito ad impegni presi con famiglie e federazioni?

Figuriamoci: non si può discutere con degli abusivi.

Gli impianti vanno chiusi perchè, recita l’ordinanza:”non sussistono le condizioni minime per potervi accedere”.

Premesso che da ormai molti anni non si fanno opere di manutenzione da parte di chi possiede questi impianti, come è possibile che da un giorno all’altro tutte queste strutture siano diventate immediatamente inagibili? Ci è onestamente difficile dare una risposta sensata a questo quesito.

 

Le conclusioni

 

Il Tortoreto Rugby e la Pugilistica hanno abbandonato il paese, la Viva Volley Tortoreto deve chiedere ai comuni limitrofi impianti in prestito per poter continuare i campionati, la Bocciofila continua a chiedersi come possa essere possibile che il loro impianto sia inagibile mentre gli uffici comunali sovrastanti, nello stesso stabile siano ancora aperti, le società di calcio vanno anch’esse elemosinando campi di calcio ad altri comuni che per fortuna capiscono il problema e li concedono, certo non sempre gratuitamente.

Noi pensiamo che un amministratore, qualunque sia il suo colore politico debba pensare al bene del proprio paese cercando soluzioni, non creando disservizi.

Forse l’errore è pensare che ci sia un’amministrazione, in realtà c’è un commissario che nessuno ha eletto e forse non conosce la nostra realtà e i suoi collaboratori, anche se pagati dai cittadini non hanno interesse a pensare al bene del nostro paese perchè non sono locali e i loro interessi guardano altrove?

 

C’ERA UNA VOLTA LO SPORT A TORTORETO…. dicevamo… oggi non c’è più.

 

Claudio De Santis

D.S. Viva Volley Tortoreto

 

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