Due alpinisti precipitano sul Monte Camicia: sono morti

Dramma sul Monte Camicia. Due alpinisti sono precipitati questa mattina. Si tratta di due persone esperte, che purtroppo hanno perso la vita risalendo la parete nord.

I corpi sono stati recuperati dall’elicottero del Soccorso Alpino e 118 e si trovano adesso nell’obitorio del Mazzini di Teramo.

A perdere la vita Roberto Iannilli, 62 anni, noto alpinista di Cerveteri (Roma), e il suo compagno di scalate, Luca D’Andrea di Sulmona, 51 anni. Iannilli nell’agosto del 2010 era rimasto vittima di un altro incidente in montagna: era caduto dal Paretone sul Gran Sasso.

Da qualche giorno i due erano impegnati nella scalata della parete nord del monte Camicia, pare per aprire una nuova via. Parete composta da roccia poco stabile paragonata alla piu famosa nord dell’Eiger, montagna svizzera molto impegnativa e meta degli alpinisti più esperti.

Iannilli e D’Andrea volevano risalire una parete che pochissimi hanno scalato. E’ stata la moglie di uno dei due alpinisti a dare l’allarme nella serata di ieri: non rispondevano al telefono e non era tornati a casa. Le prime ricerche ieri notte e poi questa mattina intensificate con le prime luci del giorno.

Il Soccorso Alpino li ha trovati ancora legati tra loro, quasi alla base della parete nord. Secondo una prima ipotesi uno dei due potrebbe aver perso l’appiglio e avrebbe così provocato la caduta del compagno.

Il P.M. di turno Stefano Giovagnoni ha deciso di non far eseguire l’esame autoptico su i due corpi che, quindi, sono stati già riconsegnati alla famiglia.

Le grandi imprese degli alpinisti. Da molti anni Iannilli e D’Andrea erano impegnati in imprese comuni, come quella finita in tragedia in Abruzzo. In particolare Iannilli è considerato uno dei massimi esperti di arrampicata in Italia. Ha aperto centinaia di nuovi itinerari in Italia e all’estero. Ha vinto per due volte il premio ‘Consiglio’, massimo riconoscimento alpinistico italiano. Era particolarmente legato al Gran Sasso dove, in solitaria o con altri escursionisti, ha aperto più di 100 nuove vie. E’ stato inoltre tra i finalisti al premio internazionale ‘Piolet d’Or’, per una impresa compiuta sulle Ande peruviane. Molto nota, tra gli appassionati, è anche la sua scalata alla “Bartolomei Tower”, sull’Himalaya.

 

 

 

Impostazioni privacy