Tortoreto, morto alla Rdb: sette indagati

La Procura di Teramo ha iscritto sette persone sul registro degli indagati per la morte di Federico Agostinone, il 36enne di Montesilvano morto ieri mentre stava lavorando all’interno della ex Rdb.

Si tratta di un atto dovuto da parte del sostituto procuratore Silvia Scamurra anche per permettere agli indagati, a vario titolo delle diverse ditte coinvolte, di nominare un proprio consulente per l’autopsia sul corpo dell’uomo che verrà eseguita domani.

L’esame servirà anche a stabilire se il 36enne è stato dapprima colto da malore, prima di finire schiacciato.

Il cordoglio del Partito Comunista della federazione provinciale di Teramo

Il Partito Comunista d’Italia della Federazione provinciale di Teramo esprime le più sentite condoglianze ai familiari dell’operaio Federico Agostinone, morto sul lavoro all’interno dello stabilimento RDB di Tortoreto.

Da tanti, troppi anni assistiamo ad un attacco continuo e peggiorativo delle condizioni di tutela dei lavoratori dipendenti: aumento dell’orario lavorativo, dei ritmi e dei carichi di lavoro, aumento dell’età pensionabile, diminuzione dei tempi di pausa e di riposo, taglio dei salari.

Questo attacco generale al lavoro, giustificato dalla Confindustria col pretesto della flessibilità e della competitività sul mercato, è legato a doppio filo all’aumento degli infortuni sul lavoro, delle morti bianche e delle malattie professionali.

Il Partito non parla di disgrazie e di amaro destino con il linguaggio neutro degli ipocriti: di strage si tratta.

C’è una precisa responsabilità padronale e governativa per quanto accade.

Il fatto poi che le condizioni e il punto di vista dei lavoratori siano stati espunti dal dibattito nazionale, è un’aggravante determinante.

Il Partito afferma la profonda iniquità di un sistema di cose basato sullo sfruttamento e sul privilegio, e nel piangere la morte del giovane operaio, padre di famiglia, afferma la profonda ingiustizia che contraddistingue il ricatto del profitto, che considera la sicurezza nei luoghi di lavoro come un laccio ingombrante alla possibilità di guadagno.

 

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