Cadavere in A14, sopralluogo del magistrato a Tortoreto e sul cavalcavia

Tortoreto. E’ ancora tutta da scrivere la parola fine sull’inchiesta, aperta dalla Procura di Teramo, sulla morte della 19enne di Tortoreto, i cui resti sono stati trovati sulla A14, tra Giulianova e Mosciano, martedì scorso.

 

Questa mattina Irene Scordamaglia, titolare dell’inchiesta, ha effettuato un sopralluogo sul cavalcavia della Sp 262, a Montone, da dove la giovane si sarebbe lanciata nel vuoto. Tanti gli aspetti che devono essere chiariti, prima eventualmente di catalogare il tutto come un suicidio.

 

 

 

Il magistrato è stato a Tortoreto Alto, nei luoghi frequentati dalla giovane, e poi ha ascoltato i genitori nella caserma dei carabinieri di Tortoreto. Nei prossimi giorni dovrebbe essere effettuata l’autopsia, così come si attende l’esito degli esami genetici per stabilire con esattezza che i resti trovati sulla corsia di emergenza dell’autostrada siano realmente della ragazza. Gli inquirenti stanno anche cercando di ricostruire le ultime ore di vita della 19enne, anche attraverso l’analisi dei tabulati telefonici.

 

 

 

Telefono che però al pari degli effetti personali erano stati lasciati a casa prima di uscire. Da lì si apre una parentesi oscura che la procura vuole chiarire. Soprattutto capire in che modo la giovane sia arrivata a Montone. Zona che dista una decina di chilometri dalla sua abitazione. Capire in che modo ci sia arrivata (la giovane non aveva la patente), dopo aver terminato il turno di lavoro ed aver fatto una breve capatina a casa, appare uno degli aspetti chiave dell’inchiesta.

 

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