Moria di pesci alla foce del Calvano nell’Area Marina Protetta: la protesta dei pescatori FOTO

Centinaia di pesci boccheggianti e morti in prossimità della foce del torrente Calvano, a Pineto, in piena Area Marina Protetta del Cerrano. Un mistero su cui stanno ora lavorando gli esperti dell’Arta, l’agenzia regionale per la tutela dell’ambiente, e gli uomini della capitaneria di porto che hanno eseguito i prelievi e scattato foto a corredo di una ricca documentazione.

Sulla moria del Calvano è stata avviata un’indagine per capire se sia dipeso da forme di inquinamento o da asfissia per carenza di ossigeno nell’acqua. Sulla questione sono intervenuti i responsabili di Federpesca, Walter Squeo e del Cogevo, Giovanni Di Mattia, il consorzio delle vongolare di Giulianova che da anni stanno portando avanti una battaglia a difesa dei corsi d’acqua interni, quindi di fiumi e torrenti, considerati la principale fonte di inquinamento dei fondali marini.

Un attacco frontale all’Area Marina Protetta quello portato dai pescatori, ma anche nei confronti delle associazioni ambientaliste che, secondo la marineria locale, punta il dito contro i pescatori di vongole, che vorrebbero tornare a prelevare con metodi artigianali il pregiato mollusco nelle acque del parco, ma che non si accorgono che il vero problema è altrove.

“La moria dei pesci che si è registrata al Calvano”, sostengono i pescatori, “è la conferma che qualcosa non va. Abbiamo un Area Marina che di fatto non tutela un bel niente. L’unica cosa che fa è quella di impedire ai pescatori di prelevare vongole in uno specchio d’acqua che si è deciso di chiudere. Chi paga per i danni che si creano all’ambiente? Ci troviamo dinanzi a dei corsi d’acqua che durante le piogge, soprattutto invernali, raccolgono gli agenti inquinanti della campagna. Lo sa Goletta Verde, lo sa il Wwf, ma il problema dei fiumi e dei torrenti non è stato risolto, mentre noi pescatori siamo ridotti alla fame”.

La marineria critica l’Amp anche per il fatto di aver organizzato un dibattito, “Nutrire il mondo” durante il quale saranno trattati temi che riguardano i progetti di colture innovative marine. “Ma chi finanzia tali progetti”, si legge in una nota di Federpesca e Cogevo, “sa che ci sono corsi d’acqua che inquinano il parco marino del Cerrano? Utilizzate i soldi per salvare l’ambiente e non per impedire ai pescatori di fare il loro mestiere”

 

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