Pescara, l’opposizione si rivolge a Prefetto e Corte dei Conti per il “disastro di viale Marconi”

Pescara. Continua la battaglia del centrosinistra di Pescara contro la “rivoluzione” di viale Marconi attuata dalla giunta comunale guidata da Carlo Masci.

I consiglieri comunali di centrosinistra, lo scorso 7 dicembre, avevano incassato dal sindaco, in risposta a una interrogazione, la  comunicazione del termine dei lavori: “Affermazione da noi prontamente confutata sulla base della mancanza di quattro impianti semaforici necessari a bloccare il traffico veicolare e consentire il transito dei mezzi pubblici all’interno delle rotatorie”, dice oggi il gruppo d’opposizione, parlando di “una motivazione confermata dallo stesso Masci, il 27 dicembre, in risposta ad una seconda interrogazione da noi presentata. In sostanza, il progetto prevedeva la semaforizzazione di altri quattro incroci: via Spaventa-via Socrate, via Tibullo-via Mazzarino, via Tommaso da Celano-via Corradino d’Ascanio e via Pepe. Semafori che tuttavia, come ammesso dall’amministrazione comunale, al momento non possono essere installati per motivi strettamente economici”.

Quindi, la domanda chiave: “L’appalto è realmente concluso come afferma Masci oppure sono terminati i fondi?”. Sulla seconda ipotesi, il centrosinistra il 19 dicembre ha inviato una nota espositiva alla Corte dei Conti e una missiva alla Commissione Europea (Politica regionale e urbana), alla Presidenza del Consiglio dei Ministri (Dipartimento per le Politiche di Coesione) e all’Autorità di Gestione unica FESR-FSE, “affinché verifichino come il Comune di Pescara abbia utilizzato le risorse per realizzare un progetto scriteriato come pochi e che non risponde ai criteri di sostenibilità”, rincarano la dose dal centrosinistra.

Altro aspetto sottolineato dall’opposizione e che “nessuno conosce, e non è dato saperlo, quale sarà lo schema di funzionalità degli impianti semaforici. Se ci atteniamo agli atti, l’amministrazione di centrodestra fa sapere di essere in attesa che la TUA – dopo oltre 800 giorni – si doti dei dispositivi di rilevazione a bordo dei bus per segnalare al semaforo l’approssimarsi del mezzo così da avere la priorità sul resto della circolazione, e quindi poter transitare senza intoppi all’interno delle rotatorie”.

“Ad oggi non sappiamo se TUA stia acquistando i dispositivi per tutti gli autobus”, incalzano dall’opposizione, che fa sorgere un’ulteriore domanda: “chi ha diritto a percorrere le corsie riservate e quindi usufruire delle rotatorie tagliate? Stando alla risposta fornita dall’Amministrazione, solo i mezzi dotati di questi dispositivi, dettaglio a quanto pare esplicitato anche nell’ordinanza vigente. Per cui tutti gli altri autobus, privati o da viaggio, gli autoarticolati, ambulanze, taxi e forze di polizia, saranno dirottati sulla corsia di destra in prossimità del marciapiede? Ma quelle rotatorie non erano state rimodulate proprio per facilitare il transito dei mezzi di grosse dimensioni?. E cosa succederà quando l’autobus di TUA non è in transito? I semafori saranno lampeggianti o regolarmente funzionanti? Se un autobus privato, approfittando della mancanza di di controlli e trovando il semaforo lampeggiante, dovesse passare al centro della rotatoria, rischierebbe di collidere con le autovetture che vi girano intorno?”

“Dubbi che almeno il Prefetto vorremmo ci aiutasse a risolvere, ripristinando intanto le più elementari condizioni di sicurezza per pedoni, ciclisti, automobilisti e autisti TUA”, concludono i consiglieri d’opposizione.

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