Rifiuti: Provincia e Comuni pescaresi vogliono Casoni

rifiuti_provincia_comuniPescara. Unanime la voce dei i sindaci dei 46 Comuni del pescarese, associati in Ambiente Spa per la gestione dei rifiuti: un documenti è stato stilato stamattina, insieme alla Provincia, per richiedere lo smaltimento a Casoni di Chieti.

Si sono seduti allo stesso tavolo, nonostante le divergenze partitiche, stamani a Palazzo dei Marmi i sindaci dei Comuni pescaresi, dinanzi al presidente della Provincia Guerino Testa, all’assessore provinciale all’Ambiente Mario Lattanzio e Massimo Sfamurri, presidente di Ambiente Spa, la società partecipata che li consorzia per la gestione dei rifiuti. Da quel tavolo si sono alzati dopo aver apposto una firma al documento unitario elaborato per chiedere alla Regione Abruzzo “un provvedimento urgente e indifferibile per il conferimento dei rifiuti in contrada Casoni di Chieti”. Un appello unanime, quello dei primi cittadini, che si prospetta come un rimando della stessa palla lanciata dalla Regione venerdì scorso: “La normativa”, specificano Testa e Lattanzio, “stabilisce chiaramente che la Provincia ha la competenza per la pianificazione e il controllo e non può predisporre ordinanze nel territorio provinciale per ciò che concerne il conferimento in discarica o altre questioni a riguardo”. Se Chiodi e Di Dalmazio avevano detto che la Regione aveva già fatto il suo, autorizzando e finanziando gli impianti, ma tocca agli enti locali e ai consorzi realizzarli, Provincia e sindaci rimandano il messaggio al mittente: senza autorizzazione regionale il Piano provinciale dei rifiuti non si può fare: “Restiamo quindi in attesa del parere di conformità della Regione al Piano dei rifiuti adottato nei mesi scorsi come previsto dalla legge”: ribadiscono gli amministratori provinciale. Il messaggio ben chiaro, comunque, è la richiesta di portare l’immondizia pescarese a Chieti, l’impianto più vicino rispetto all’esaurita discarica di Colle Cese a Spoltore; se non aumentano le tariffe di smaltimento, il trasporto dei rifiuti rischia di far aumentare le spese del 15% circa, considerando di dover far percorre ai camion della raccolta centinaia di chilometri fino a Sulmona o Cupello; Casoni, a conti fatti, potrebbe risultare anche più vicina di Spoltore, e in ogni caso i costi rimarrebbero invariati. Per giunta, “l’impianto di Sulmona non è in grado di trattare completamente i rifiuti del pescarese”, afferma l’assessore pescarese Isabella Del Trecco “quindi l’unica soluzione resta il conferimento a Casoni di Chieti”.

Pescara scarica a Sulmona. Mascia: “No derby con Chieti”. “Abbiamo rispettato l’impegno assunto con la città: oggi Pescara non si è risvegliata tra i rifiuti ma, al contrario, la nostra amministrazione è stata l’unica di tutta la provincia che ha effettuato regolarmente la raccolta e il conferimento del pattume, portando i nostri carichi presso l’impianto pubblico di Sulmona, una delle quattro discariche messe a disposizione dalla Regione Abruzzo”. Il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia commenta così il primo giorno dopo la chiusura della discarica di Colle Cese, lodando l’operato della logistica comunale e dell’Attiva: “In 12 ore abbiamo organizzato la raccolta, partita a mezzanotte grazie alla collaborazione dell’Attiva, con il trasporto del pattume a Sulmona: i pescaresi non si sono neanche accorti che è stata chiusa la vecchia discarica, a differenza di quanto sta accadendo in altri comuni vicini, come Montesilvano o Spoltore, dove stamane i rifiuti non sono stati raccolti”, commenta il sindaco. Non si risparmia, però, alcune doverose considerazioni pratiche: “Oggi è evidente che il provvedimento della Regione Abruzzo, pur fronteggiando l’emergenza più impellente, non dice l’evidente, ossia che è necessario andare presso l’impianto di Casoni, almeno fino a quando non ci saranno soluzioni strutturali che Provincia e Regione devono individuare, perché è bene ricordare che purtroppo, anche in questa occasione, l’amministrazione comunale non ha dirette competenze”, aggiunge, inserendo la terza sponda nel gioco del rimpallo di responsabilità”. Altrettanto evidente è che la partita si gioca tra Comuni: “Chieti resta la soluzione più idonea, per i costi, per la logistica e per la sua evidente prossimità”, prosegue il sindaco di Pescara, “a noi non interessano i derby Pescara-Chieti, non ci appassionano le guerre di campanile. Riteniamo assurdo che, in epoca di globalizzazione e di area metropolitana, qualcuno continui a dire ‘non vogliamo i rifiuti di Pescara’ o di altre città; Sulmona resta una soluzione ‘tampone’ che oggi ci ha permesso di evitare, su Pescara, qualunque genere di emergenza igienico-sanitaria, ed è evidente che non basta. Non accettiamo però quelle resistenze campanilistiche contro cui ci siamo scontrati negli ultimi giorni, perché qui non si tratta di un derby Albore Mascia-Di Primio”.

 

Daniele Galli


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