Salle, caos sulla tassa del depuratore: Sel invoca il Prefetto

Salle. Viene invocato l’intervento del Prefetto per la conclusione dell’ultima seduta del consiglio comunale di Salle, chiusa anticipatamente dal presidente del Consiglio. Sel chiede le dimissioni del presidente Nicola Battaglia.

Un giovedì santo di confusione in consiglio comunale a Salle, dove il 2 aprile il consigliere di Sel Davide Morante è arrivato a dichiarare “la morte della democrazia”. All’ordine del giorno la richiesta della minoranza, composta da Morante, Roberta Sarrantonio e Bartolomeo Battaglia, di discutere la gestione dell’emergenza neve, le nuove misure di protezione civile e l’impegno del sindaco di far rimborsare al Comune dall’Aca la tassa per il depuratore: “La nostra proposta”, spiega Morante, “per estinguere il canone sul costo della depurazione richiesto dall’aca ma non dovuto in quanto gli impianti di depurazione del comune di Salle sono inattivi da anni”.

“La degenerazione totale”, sostiene il capogruppo Sel, “è avvenuta quando, dopo continue interruzioni, finita la discussione sul secondo punto il Presidente del Consiglio, in maniera del tutto arbitraria e padronale dichiara sciolta la seduta, senza procedere alla discussione del terzo punto all’odg, per di piu’ senza una votazione da parte dell’assemblea”.  “L’atteggiamento del Presidente del Consiglio comunale è un atteggiamento autoritario e antidemocratico”, commenta Morante, “la figura del Presidente è una figura istituzionale non politica, ma egli non ne vuol sapere e risponde di essere stato eletto nelle file della maggioranza. Di fronte ad una dichiarazione del genere chiediamo le dimissioni del Presidente del Consiglio Nicola Battaglia, in quanto si dimostra palesemente di parte e antidemocratico nella gestione della seduta consiliare”.

“Non è la prima volta che si verificano casi del genere”, aggiunge il consigliere vendoliano, “Chiediamo l’intervento del Prefetto affinchè nel Consiglio comunale di Salle siano ripristinati i diritti dei consiglieri di opposizione, ma soprattutto che venga ripristinato il diritto alla discussione e il rispetto delle regole”.

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