Primo maggio: ‘Nduccio sul palco del concertone di Roma

nduccioPescara. Anche ‘Nduccio salirà oggi pomeriggio sul palco romano di piazza San Giovanni in Laterano per il concertone del Primo Maggio. Il celebre comico-cantautore pescarese porterà davanti a centinaia di migliaia di persone il suo stile tipico folk-dialettale.

Tra i tanti artisti che fanno da corollario ai “big del concertone organizzato, anche epr quest’anno, da Cgil, Cisl e Uil a Roma per onorare la festa dei lavoratori, oggi si esibirà anche il nostrano Germano D’Aurelio, in arte ‘Nduccio. Già passato alla ribalta nazionale nel 2006 per la partecipazione fissa alla trasmissione Rai condotta da Renzo Arbore “Fuori Onda”, il menestrello orgogliosamente “cafone” pescarese porterà la sua comicità e , accompagnato dai Sentimento agricolo, le sue canzoni di ispirazione prettamente bucolica davanti alla massa di giovani che affolleranno la piazza, strappando gomitate d’orgoglio ai tanti abruzzesi presenti.

Ecco come ‘Nduccio si descrive sul sito ufficiale dell’evento

Mi chiamo all’Anagrafe (e solo là) Germano D’Aurelio. Nato a Pescara parecchi anni fa sono Cancro, ascendente Capricorno e discendente di contadini. Poca scuola e ancora meno preoccupazioni. Uno meno sa e meno si preoccupa. Adoro gli ignoranti perchè ignorano di essere ignoranti. Ignorando Ignoranti Sunt! (Non so se è latino o cafonese). C’è gente che per essere ignorante ha studiato tanti anni e c’è chi come noi almeno non ci abbiamo perso tempo. Tre passioni mi hanno rovinato: il vino, il trattore e l’amore. Ma più di tutto il trattore, quando non ritrovavo il freno.

Ho cominciato scuola che stavo bene e l’ho finita che sono perito. Ma è passata pure quella. Sono di Pescara una piccola cittadina abruzzese che si trova vicino…a Pescara. Di importante vicino a noi ci stiamo solo noi. Da bambino volevo fare il cantante ma mi ha fregato mio padre che prima di me ha fatto il CD (Coltivatore Diretto). Ho sempre sofferto molto, specie quando mio padre mi portava a zappare. Avevamo una intera vallata di terreno che per zapparla ci voleva tutto il mese di Agosto. E mio padre la chiamava: “la Valle di Ahosto”. Che quando partivamo per zappare la gente si credeva andavamo in vacanza. Una signora ci chiedeva : “Dove andate?” E mio padre rispondeva: “Alla Valle d’Ahosto”. E lei ripigliava: “Beati a voi, la ci fa fresco”. Ma che ne sapeva? Faceva un caldo ma no un caldo così, un caaaaldooo. Pensa che ci avevamo un pezzo di terra a granoturco che per il caldo ci è uscito tutto Pop-Corn. Mio nonno ha detto: “le Pop ce le riportiamo a casa, le Corn le ripiantiamo per l’anno prossimo”.

Daniele Galli



Impostazioni privacy