Pescara. Chiedono di conoscere tempi e modalità d’intervento dei lavori sui fondali della darsena commerciale gli operatori del porto, che con una lettera indirizzata a Enti locali e a Autorità competenti di Ancona e Roma, esprimono preoccupazione per le sorti dell’economia marittima cittadina:
“Nonostante ripetute rassicurazioni, tutti gli interventi quali dragaggio, costruzione delle barriere soffolte, apertura della diga, foranea stanno subendo notevoli ritardi nella loro programmazione e messa in opera, con ripercussioni dal punto di vista operativo delle nostre attività, chiaramente in termini negativi”.
A scrivere sono gli operatori portuali (Agenzie marittime, Impresa portuale, Spedizionieri doganali), in attesa di lavori promessi e contenuti nell’approvato Prg portuale, volti al prolungamento dei moli, all’abbattimento di parte della diga foranea e all’escavo della darsena, per consentire il deflusso delle acque del fiume Pescara al largo della costa; prevista anche la realizzazione di nuove banchine e il ripristino dei fondali per consentire gli ormeggi in sicurezza.
“Come a Voi ben noto, il dragaggio definito di ‘somma urgenza’ di circa mq. 10.000/15.000 nella darsena commerciale che si sarebbe dovuto effettuare a Settembre del 2016, ha preso inizio solamente a Febbraio di quest’anno, con risultati irrilevanti dal punto di vista del ripristino dei fondali al fine di una possibile ripresa del traffico merci/passeggeri”, scrivono gli operatori.
Il resoconto della situazione è stato inviato all’Autorità del Sistema portuale dell’Adriatico centrale (sede di Ancona) e al Provveditorato internazionale per le Opere marittime (sede di Roma), oltre agli Enti locali (Comune, Regione e Capitaneria del porto di Pescara).
“Da quanto ci è dato sapere, al momento sono stati dragati circa mq. 7.000, esclusivamente per il ripristino del passo di accesso all’imboccatura del porto canale, per cui ad esclusivo uso della flotta peschereccia .Oltretutto alla ripresa dei lavori di dragaggio, dopo le analisi del materiale già scavato, la draga continuerà le operazioni di escavo sempre nelle stesse aree, per cui alla fine dei lavori le banchine commerciali (Banchina di Riva e di Levante) resteranno inaccessibili”.
E concludono:
“Per quanto sopra, si richiede di farci conoscere con cortese sollecitudine, se sono in previsione da parte di tutti gli Enti interessati nuovi interventi necessari atti al ripristino dei fondali nel bacino di evoluzione e delle banchine di Riva e di Levante della darsena commerciale del porto di Pescara, senza i quali è impossibile la ripresa delle attività mercantili nella nostra infrastruttura portuale”.