Hotel Rigopiano, il giallo di Feniello e il racconto dei sopravvissuti

Pescara. Mentre a Rigopiano continua incessantemente le ricerche a Pescara parlano due superstiti. Nessuna novità, invece, sulle sorti di Stefano Feniello.

Il 27enne di origine salernitane ma residente a Silvi era nell’elenco delle persone vive insieme alla fidanzata Francesca Bronzi (nella foto insieme), la coppia giuliese e il romano Giampaolo Matrone.

Questa mattina nessuna novità su Feniello. I genitori all’ospedale di Pescara stanno chiedendo informazioni ma nessuno ha fornito al momento nuovi aggiornamenti. Anche la fidanzata, Francesca, chiede di lui agli operatori sanitari.16196875_10212225805228651_1315891655_o

Attimi di tensione questa mattina davanti al pronto soccorso pescarese. Il papà, Alessio Feniello, ha dichiarato:
“Ieri sera abbiamo saputo che Stefano era nel gruppo dei 5 superstiti in viaggio verso Pescara, ma ne sono arrivati solo 4. Nessuno ci fa sapere niente, apprendiamo informazioni solo dai giornalisti. Nessuno si degna di dirci nulla”.

Ansia dei familiari del giovane davanti al pronto soccorso, e la speranza si riaccende all’arrivo di ogni ambulanza. In un caso, il padre Alessio, prima che si aprissero le porte del mezzo ha urlato ‘Stefano, Stefano’.

Nel frattempo in ospedale i primi commenti dei superstiti dell’Hotel Rigopiano. “Ho cercato di chiamare qualcuno fino a quando ha fatto buio. Ma nessuno rispondeva. Poi ha continuato a nevicare, è venuto giù un altro mezzo metro di neve. Era troppo rischioso rimanere là”. Fabio Salzetta, il manutentore dell’hotel Rigopiano, racconta per la prima volta quei momenti maledetti. “Erano tutti raggruppati nella speranza di andarsene ma non avevamo paura, nessuno si immaginava che potesse succedere una cosa così”. Ma cosa ricordi? “Neve, neve e basta”.

Conclusa l’operazione chirurgica di fasciotomia su Giampaolo Matrone, uno dei sopravvissuti alla valanga di Rigopiano di Farindola. L’operazione al giovane 34enne, residente in provincia di Roma, è durata poco più di un’ora e ora il giovane è stato ora trasferito nell’Unità Operativa di Rianimazione del “Santo Spirito”. Le sue condizioni, come hanno riferito i medici, sono discrete.

Mano nella mano con la moglie, Valentina Cicioni, fino a quando i vigili del fuoco lo hanno salvato. Questo ha raccontato ai suoi soccorritori Matrone, l’ultimo dei superstiti arrivato poco dopo le 8 all’ospedale di Pescara. “Le stringevo la mano e le parlavo per tenerla sveglia perché volevo che rimanesse sempre vigile. La chiamavo, poi a un certo punto non l’ho sentita più e ho capito che mi stava lasciando”.

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