Pescara, taglio degli alberi: tensione e caos per la protesta ambientalista FOTO

Pescara. Si alza la tensione attorno alla protesta ambientalista contro il taglio di circa 120 alberi in tutta la città di Pescara stabilito dall’amministrazione comunale.

In via Rigopiano, dove stamani si stava procedendo al taglio di un pioppo storico, ritenuto pericoloso perché instabile, secondo la relazione agronomica fatta redarre dal Comune, residenti e ambientalisti hanno sfiorato la rissa con la ditta incaricata ed è stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine: due le persone che sarebbero state condotte al comando della polizia municipale, dopo una scambio di insulti e minacce.

Ciò che viene richiesto dalle associazioni presenti al sit-in, che si dichiarano assolutamente non contrarie all’abbattimento di alberi pericolosi, è una più approfondita indagine sull’effettiva pericolosità costituita dalle piante, soprattutto per gli esemplari identitari del paesaggio pescarese e per gli alberi storici.

Dopo gli scontri, le associazioni WWF, Legambiente, Italia Nostra, FAI, Forum H2O, Miladonnambiente, CONALPA e Pro Natura hanno indirizzato, anche attraverso posta elettronica certificata, una richiesta urgente al sindaco Marco Alessandrini e al suo vice Enzo Del Vecchio chiedendo “la immediata sospensione dei lavori di abbattimento degli alberi, iniziati oggi a Pescara, e un incontro altrettanto urgente per discutere la questione”.

Le associazioni richiamano la situazione di altissima tensione tra cittadini e esperti delle associazioni e paventano uno “scontro sociale, sicuramente evitabile, di cui nel caso l’amministrazione comunale di Pescara si renderebbe responsabile”. Denunciata anche la mancanza di “qualsiasi forma di confronto. WWF, Legambiente, Italia Nostra, FAI, Forum H2O, Miladonnambiente, CONALPA e Pro Natura sono stati infatti convocati per un incontro, venerdì 26 agosto”, si legge nella nota, “ma quando non c’era nei fatti più niente da discutere. Una riunione del Tavolo Verde istituito dal Comune di Pescara che ha avuto il sapore di una presa in giro”:

“Siamo stati posti di fronte – denunciano le associazioni – a decisioni già assunte. Ci è stato nei fatti soltanto comunicato che lunedì 29 agosto sarebbero iniziati gli abbattimenti. In più non c’era alcun documento da poter visionare, mentre sul sito ufficiale del Comune di Pescara, fino a ieri, non siamo riusciti a trovare la delibera di affidamento dell’incarico che ha portato il Dottor Agronomo Carlo Rabottini alla redazione della Relazione Fitostatica e la stessa Relazione è stata pubblicata sul sito comunale soltanto dopo le proteste. Altro che trasparenza!

WWF, Legambiente, Italia Nostra, FAI, Forum H2O, Miladonnambiente, CONALPA e Pro Natura auspicano “che i lavori vengano sospesi e che, nell’interesse di tutti, ci sia un reale confronto senza che la scusa della presunta urgenza (i quindici giorni chiesti in occasione dell’incontro del 26 dalle associazioni non cambierebbero assolutamente nulla) sia utilizzata per evitare di esaminare serenamente la questione con i cittadini e le associazioni”.

Sul caso è intervenuta anche l’associazione Pescara Mi Piace, sollecitando l’intervento diretto e autorevole del Prefetto Provolo: “Abbiamo chiesto”, spiega Armando Foschi “il coinvolgimento delle professionalità qualificate del Corpo Forestale dello Stato per l’esecuzione di una controperizia capace di smentire, correggere o eventualmente anche confermare la relazione dell’agronomo Rabottini, ma dando alla città la reale certezza che quelle 121 piante non possono essere salvate”. “La lettera”, aggiunge l’ex consigliere comunale, “indirizzata al Prefetto Provolo, al Colonnello Giancarlo D’Amato, comandante provinciale del Corpo Forestale dello Stato, e allo stesso sindaco Alessandrini, sino a oggi, quest’ultimo, sordo alle istanze dei cittadini, è stata protocollata questa mattina e siamo certi di un tempestivo riscontro da part delle autorità cittadine”.

 

 

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