Pescara, i Nas all’Alberghiero: le condizioni del De Cecco VIDEO

Pescara. Dopo il crollo dell’intonaco in testa ad alcuni ragazzi, gli esposti degli insegnanti e dei dipendenti sui lavori bloccati e le proteste (da anni) degli studenti per le “condizioni inaccettabili”, i carabinieri del Nas hanno ispezionato e accertato diverse anomalie nelle sedi dell’istituto Alberghiero De Cecco.

Un sopralluogo, effettuato alcuni giorni fa, nel mosaico di sedi in cui è frazionata la scuola per cuochi e addetti all’accoglienza turistica: via Tirino, via dei Sabini-via dei Marsi, via Italica e gli ex uffici dell’anagrafe di piazza Grue, dove il Comune ha dato disponibilità per accogliere le classi rimaste senza aule dopo che, a marzo scorso, una porzione di intonaco si staccò da un’aula al primo piano dell’ala A di via dei Marsi e finì in testa ad alcuni ragazzi durante una lezione.

Quello fu solo il “colpo di grazia” per il De Cecco, che da anni aspetta una pesante ristrutturazione generale ma, tra patto di stabilità e fondi ministeriali ridimensionati, la Provincia di Pescara, proprietaria dell’istituto, non è mai riuscita a portarla a termine. Intanto le lezioni sono proseguite “in condizioni igienico-sanitarie vicine al fatiscente”, come aveva denunciato ad agosto scorso Angelo Falzano, studente dell’Ipssar, “Oltre i vari cedimenti strutturali riscontrati all’interno ed all’esterno delle sedi, in tutti gli edifici sono presenti piccole e grandi crepe, intonaco mancante e oltre alla grandissima quantità di muffa presente. Nella sede di Via Italica nel 2012 si verificò un’invasione di blatte che secondo alcuni studenti non è stata ancora risolta, inoltre questa sezione scolastica è priva di aula magna, smantellata per la creazione di nuove aule. In Via Tirino i laboratori non bastano per tutti gli studenti. La struttura nel 2000 è stata dichiarata inagibile nel 2004 da demolire e nel 2006 è tornata operativa come istituto alberghiero. Inoltre in questa stessa struttura ci sono bagni dove manca il water o mancano le porte. Per quanto riguarda la sede di Via dei Sabini, nella palazzina A è ora aperto solo il piano terra e il primo piano, i restanti sono chiusi e gli studenti sono stati trasferiti, e come anche le altre sedi si allaga spesso a causa della pioggia. Nell’altra palazzina invece, la B, si riscontrano anche problemi di sicurezza basilare, come il malfunzionamento delle scale antincendio”.

Ed ecco, infatti, come abbiamo trovato la palazzina A di via dei Marsi/via dei Sabini a marzo scorso, quando il ministro dell’istruzione Stefania Giannini entrò a visitare la scuola. Erano passati pochi giorni dal crollo del solaio ed erano state eseguite le indagini per verificare la stabilità strutturale del soffitto, ma le crepe e le infiltrazioni nelle mura interne ed esterne erano vecchie di anni e rimangono attualmente tali.

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Ora i carabinieri, dopo aver ispezionato aule, locali e anche gli spazi in cui vengono preparati gli alimenti hanno evidenziato proprio anomalie e carenze strutturali, tra cui crepe, chiazze di umidità e intonaci rovinati. Nel filmato si vede anche il cantiere incompiuto per trasformare la palestra dell’ex Istituto Aterno in laboratori di cucina, sala e ricevimento. Con un’intera ala “sigillata”, e una ventina di classi chiuse, tutto è rimasto così tra dei Sabini e via Dei Marsi, compresa la scala antincendio che, per fatiscenza, non rende quella sicurezza che dovrebbe assicurare in caso di emergenza. Anche questa, infatti, è inclusa nel report dei lavori da svolgere (in attesa di finanziamenti) fornito dal presidente della Provincia, Antonio Di Marco, a inizio anno scolastico.

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