Pescara, infermieri esposti ai fumi di formaldeide: in ospedale arrivano le cappe aspiranti

Pescara. Gli infermieri dell’ospedale di Spirito Santo esposti ai fumi della formaldeide: la Asl di Pescara installa le cappe aspiratrici dopo gli esposti al Nas.

Durante le operazioni di rimozione o di prelievo di tessuti o organi per l’analisi istologica, attraverso la quale il patologo può diagnosticare il tipo di lesione, bisogna immergere il tessuto o organo prelevato in un contenitore ripieno per un terzo del volume con soluzione tamponata di formaldeide al 4%, ai fini della conservazione. “La formaldeide (classe di pericolosità 1B) è il composto con volatilità e reattività massime nella classe delle aldeidi, è particolarmente pericolosa per il personale che ne fa uso negli ambienti di lavoro, anche nelle sue forme in soluzione più diluite ed è cancerogena per l’uomo”, sottolinea il sindacato delle professioni infermieristiche Nursind, che ha inviato negli ultimi mesi alla Asl diverse richieste per intervenire: “Nella Asl di Pescara al momento della preparazione dei contenitori”, spiega il Nursind, “il personale provvedeva a riempire questi ultimi versando la soluzione di formaldeide direttamente dalla tanica commerciale; ciò provocava spesso la facile dispersione del reattivo lungo il piano di lavoro e nell’ambiente di lavoro in genere, oltre che sullo stesso operatore; Il personale operava con tale leggerezza perché non sarebbe mai stato informato sui rischi derivanti dall’uso di formaldeide in atmosfera libera, né sarebbe mai stato istruito circa le misure minime di sicurezza da adottare nell’uso del reattivo, che consistono semplicemente nel maneggiare questo composto solo sotto cappe aspiranti”.

L’assenza delle cappe è divenuta anche oggetto di una denuncia inviata dal sindacato ai carabinieri del Nas il 18 dicembre scorso:”Nelle lettere inviate si chiedeva l’attuazione immediata di misure di prevenzione primaria con interventi sulla ventilazione, adozione di cappe e banchi aspiranti, dotazione dei lavoratori di opportuni mezzi di protezione individuali, e di prevenzione secondaria con aumento periodicità della sorveglianza sanitaria”.

“Il 12 marzo”, comunica il dirigente sindacale Andrea Liberatore, “la Asl di Pescara ha messo fine a tale grave esposizione istallando finalmente l’agognata cappa di aspirazione”.

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