Terremoto L’Aquila, corruzione appalti post-ricostruzione: 10 arresti

Dalle prime ore di questa mattina, è in corso una vasta operazione del Comando Provinciale dei Carabinieri de L’Aquila che interessa i territori del capoluogo di regione, Teramo, Pesaro Urbino e Bari.

 

Sono state eseguite 10 ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari, notificando, contestualmente, altri 5 provvedimenti di applicazione del divieto temporaneo di esercitare l’attività professionale, per corruzione ed altri reati vari nella gestione di appalti pubblici relativi alla ricostruzione post terremoto.

 

Tra i reati contestati la corruzione, l’abuso d’ufficio e la turbativa d’asta che sarebbero stati commessi in quello che è stato definito il “cantiere più grande d’Europa”.

 

 

Gli indagati sono 35. La nuova inchiesta giudiziaria che scuote la ricostruzione a L’Aquila a oltre otto anni dal tragico sisma coinvolge funzionari pubblici, professionisti e imprenditori, tra i quali nomi eccellenti. Sarebbero complessivamente 35 gli indagati, tra cui le 10 persone poste ai domiciliari e le 5 interdizioni dall’esercizio dell’attività  professionale disseminati in Abruzzo, Campania, Marche e Puglia.
Secondo quanto si è appreso, le indagini dei Carabinieri aquilani, coordinate dal procuratore capo Michele Renzo e dal pm Antonietta Picardi sarebbero scattate da spunti investigativi emersi da un’altra inchiesta. A inchiodare gli indagati sono intercettazioni telefoniche e ambientali, oltre che video e foto che dimostrerebbero le dazioni per vincere gli appalti.

Coinvolto ex dirigente beni culturali Regione Abruzzo

C’è l’ex segretario generale del ministero dei Beni Culturali d’Abruzzo Berardino Di Vincenzo, ora in pensione, tra i 10 indagati finiti agli arresti domiciliari nell’ambito della nuova inchiesta sulla ricostruzione pubblica post-terremoto 2009. È quanto emerge da fonti investigative.

Le indagini toccano appalti pubblici gestiti dagli uffici regionali del Mibact. A tale proposito, sono una quindicina le commesse pubbliche finite all’attenzione degli inquirenti. Non si conoscono per ora gli altri enti coinvolti.

Con Di Vincenzo è indagato anche il figlio, Giancarlo, architetto, che è tra i cinque che hanno ricevuto la misura cautelare del divieto temporaneo di esercitare l’attività professionale.

I due sono stati già indagati lo scorso febbraio nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti della Regione Abruzzo, in particolare per il filone della ricostruzione post-sisma di palazzo Centi, sede della presidenza della Giunta nel centro storico aquilano.

Nel mirino 12 gare Mibact per restauri

Appalti pubblici aggiudicati a imprese ‘amiche’ con ribassi d’asta cospicui, poi, con le somme recuperate in questione, varianti in corso d’opera affidate direttamente: procedure per le quali le ditte elargivano danaro ai funzionari infedeli che ottenevano anche incarichi per parenti e amici.

E’ il contesto che emerge dalla nuova inchiesta su presunte mazzette nella ricostruzione post terremoto dell’Aquila. Complessivamente sono dodici le gare finite nel mirino relative a interventi di restauro su edifici di interesse storico-culturale.

Come spiegano i Carabinieri in una nota, le indagini hanno messo in luce un serie di condotte poste in essere da alcuni funzionari pubblici, inseriti nell’ambito del Segretariato Regionale del Mibact dell’Abruzzo, i quali, ricoprendo varie funzioni e ruoli nel contesto dell’assegnazione e controllo sulle opere di restauro successive al sisma del 2009, “avrebbero gestito le gare in maniera clientelare, attribuendo incarichi professionali (alcuni dei quali su scelta dell’amministrazione, altri su loro indicazione operati dalle stesse ditte interessate all’esecuzione delle opere) a parenti e amici”.

Di rilievo la procedura inerente le opere di recupero e restauro del Teatro Comunale di L’Aquila, i cui lavori sono attualmente in fase relativamente avanzata.

Ministero Beni Culturali avvia un’indagine interna

Il Mibact “nel pieno rispetto del lavoro degli organi inquirenti e con spirito di collaborazione”, ha avviato un’indagine interna per verificare l’iter dei procedimenti amministrativi per la ricostruzione e restauro del patrimonio architettonico aquilano danneggiato dal sisma del 2009 e dagli ulteriori eventi sismici del 2016.

Lo rende noto il ministero guidato da Franceschini.

La procedura ispettiva, precisano dal ministero di beni culturali e turismo, “servirà a ricostruire dall’interno i singoli procedimenti amministrativi interessati dall’indagine e a adottare gli eventuali provvedimenti per ripristinare l’ordinaria legalità nell’esercizio delle funzioni attribuite agli uffici del MiBACT coinvolti”.

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