Covid-19, il volto della malattia: sintomi, positività, perché ci si aggrava e quanto dura l’immunità.

Il Governo discute su un protocollo per la cura domiciliare dei positivi al Covid-19 con sintomi lievi.

Intanto raccomanda l’importanza della vaccinazione antinfluenzale e antipneumococcica che dimostra la riduzione della mortalità e delle ospedalizzazioni nei soggetti di età superiore ai 65 anni.

Ma cosa significa essere positivi al SARS-CoV-2?
Significa essere un caso accertato attraverso l’esecuzione di un tampone nasofaringeo molecolare o antigenico positivo.

Il virus si manifesta con sintomi simili a quelli dell’influenza (febbre, tosse, mal di gola, mal di testa) a cui possono aggiungersi la perdita di odori e sapori.
In alcuni casi si presenta in maniera più seria (polmonite, insufficienza respiratoria), tuttavia le forme più gravi della malattia sono state riscontrare prevalentemente in persone over 70, o con patologie pregresse o immunodepresse.

Ci sono poi soggetti che si infettano senza manifestare alcun sintomo, cosiddette asintomatiche.

Un recente studio ha dimostrato che le persone che sopravvivono a forme gravi di Covid-19 potrebbero sviluppare una immunità, che però non dura per molto tempo. Un gruppo di ricercatori della Harvard Medical School e del Massachusetts General Hospital ha scoperto infatti che i livelli di anticorpi sono rimasti alti nei pazienti ricoverati per Covid-19 per un massimo di 4 mesi. Tuttavia casi di reinfezione al virus, nel mondo, sono rari.

Quando ci si può considerare guariti dal Covid-19?
Quando si estinguono i sintomi della malattia. Il contagio non consiste nella trasmissione del virus ma della malattia.
Spesso, chi guarisce dalla malattia, continua ad essere positivo al virus poiché un positivo può non essere contagioso, ovvero, si può guarire e restare positivi al test molecolare o a quello antigenico.

Ma da cosa dipende allora la contagiosità di un individuo?
Dalla carica virale.
Dalla concentrazione e attività di replicazione del virus e da quanto un individuo viene colpito. Se è bassa si può non essere infettivi.

Ci si chiede se la prova che il virus sia sparito sia data dal tampone negativo ma in realtà un tampone negativo significa solo che il virus non è più nella parte del corpo dove si è andati a cercarlo (non si può escludere che sia da altre parti, per esempio non è più nelle tonsille ma può trovarsi nelle basse vie respiratorie). Quella che però non avremo più è la capacità del soggetto di trasmettere il virus.

Altro punto di domanda sono i giorni di incubazione, dopo quanti si manifesta la malattia?
La media è di 4 giorni e mezzo ma in molti casi la malattia si manifesta già dopo 2/3 giorni.

A volte, in alcuni soggetti, la malattia sembra avere sintomi lievi per poi aggravarsi dopo alcuni giorni. È possibile infatti che ci sia una prima fase remissiva che poi porta il virus a ricomparire poiché lo stesso si aggancia a cellule di tessuti di diversi organi (fegato, intestino, polmoni, mi cuore), diventa perciò fondamentale una diagnosi nel minor tempo possibile per curare adeguatamente ed efficacemente la malattia.

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