Si tratta di un dubbio comune a tutti: gli piaccio davvero? A quanto pare, alcuni segnali potrebbero aiutarci a capirlo, ecco quali sono.
Provare interesse e attrazione verso qualcuno è un fenomeno che capita a tutti nella vita e che, ovviamente, scatena una serie di emozioni e sensazioni difficili da comprendere, analizzare e con le quali convivere. Soprattutto quando quell’interesse, poco alla volta, inizia a trasformarsi in qualcosa di più profondo. Il dubbio, poi, è sempre dietro l’angolo: gli piaci davvero? Questi sentimenti sono reciproci? A quanto pare, alcuni segnali potrebbero darci una mano a capirlo.
Certo, bisogna sempre tenere a mente che emozioni, sentimenti e simili sono puramente soggettivi, che non esiste una regola o una formula matematica in grado di incastrarli in schemi fatti di pura logica, di risultati esatti. Eppure, secondo alcuni studi, ci sarebbero dei comportamenti che accomunerebbero molti di noi quando si trovano di fronte a qualcuno che suscita loro interesse. Quali sono?
Segnali che gli interessi: quali sono e a cosa fare attenzione
No, non parliamo delle classiche farfalle allo stomaco, divenute ormai celebri quando si pensa all’innamoramento. Si tratterebbe di una sorta di “linguaggio del corpo” che si traduce in segnali volti a indicarci che una persona ci interessa o che, viceversa, noi interessiamo a lei. Ecco, allora, cosa dovremmo cercare di notare.
Secondo uno studio del College di Reading del 2010, la voce sarebbe uno di questi indicatori o, meglio, il tono. Gli uomini, infatti, cercherebbero di renderlo più profondo di fronte ad una donna che reputano attraente, mentre le donne, al contrario, più squillante. Ma che altro?
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Gesti e reazioni a cui fare attenzione
Forse alcuni hanno sentito parlare di un fenomeno chiamato “mirroring”. Volendo spiegarlo in parole semplici, pare che quando abbiamo di fronte qualcuno che ci interessa, tendiamo ad imitarne in modo non volontario il comportamento, i gesti, il suo linguaggio del corpo. E uno studio del 2009, basato su uno “speed dating” avrebbe fatto emergere che gli uomini tenderebbero a valutare in modo più positivo le donne che imitavano, in parte, il loro linguaggio e comportamento.
Infine, ma non per importanza, la voglia di chiacchierare o, meglio, la loquacità. Sembra, infatti, che quando notiamo qualcuno di attraente, il nostro cervello invii dei segnali alla ghiandola surrenale. Questa, secernendo dei particolari ormoni, tra cui la noradrenalina, che concorre all’attivazione di quei meccanismi che ci portano ad agire, ci renderebbero più inclini a parlare e, di conseguenza, a chiacchierare.
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Ovviamente, come già anticipato, bisogna tener sempre conto del fatto che ognuno di noi resta una persona unica, che reagisce e si rapporta agli altri, agli eventi e ai sentimenti in modo soggettivo e squisitamente irripetibile.
