Sempre più giovani sono spaventati all’idea di andare in bagno in un posto familiare, ma pubblico: la scienza spiega il motivo.
I giovani non defecano: questo è quanto è emerso da una ricerca. O meglio, lo fanno, ma solo ed esclusivamente dietro le mura domestiche. Che novità, penseremo, ma la cosa interessante è la maggioranza della popolazione giovanile, nonché il fatto che il bagno in cui dovrebbero andare è per loro più familiare della stessa casa. Il problema? Una diminuzione della produttività.
L’analisi si è infatti incentrata sul posto di lavoro, quel luogo che ogni lavoratore conosce bene e in cui passa la maggior parte di ore della sua giornata. Non importa che i colleghi stiano lavorando e nemmeno che ogni angolo sia conosciuto, incluso l’orario in cui avvengono le pulizie, e lo stesso addetto alla mansione.
Quel bagno, per alcuni, sembra un incubo. Il motivo? A spiegarlo è stata la scienza che si è spesa per dare una risposta ad un problema apparentemente innocuo ma in grado di ridurre l’efficienza produttiva dello stesso lavoratore.
Perché sempre più giovani hanno paura del bagno pubblico
Chiunque non ami l’idea di defecare in un bagno pubblico, in cuor suo, ha già la risposta a questa domanda. Eppure la scienza, nota per non lasciare nulla al caso, ha voluto analizzare la questione, forse con lo scopo di placare una tendenza sempre più comune. L’ansia legata ai bagni pubblici, insomma, sembra crescere in parallelo all’età di ingresso nel mondo del lavoro.
Secondo uno studio della QS Supplies, fornitore di articoli per il bagno, questa difficoltà riguarda in particolar modo la Gen Z (nati dal 1996 al 2010), con quasi un terzo dei giovani lavoratori che descrive un vero e proprio timore all’idea di usare i bagni dell’ufficio. Parliamo di un fenomeno che colpisce ben il 34% dei rispondenti: tanti, ma i numeri non finiscono qui.
Uno su dodici non ha mai fatto la cacca al lavoro e il 36% della Gen Z vive nell’ansia di doverlo fare. La situazione è ancora più marcata tra le donne, con il 48% che evita il bagno dell’ufficio, rispetto al 19% degli uomini. Ma cosa scatena questa paura? La mancanza di privacy è la preoccupazione principale per il 59%, seguita dal timore degli odori (57%) e dei suoni (47%).
Il risultato? Trattenere il bisogno può causare mal di stomaco (64%), stress (45%) e stitichezza (39%). Questa tendenza non solo è pericolosa per la salute, ma può anche influire sull’armonia lavorativa, compromessa da un eventuale mal di pancia, magari nel giorno degli straordinari. A fronte di questa ricerca, noi di Abruzzo una riflessione ce l’abbiamo.
In un periodo storico dove la normalizzazione è l’obiettivo principale della società dell’uguaglianza e della liberazione dagli stereotipi, forse normalizzare la cacca potrebbe essere un nuova tematica su cui discutere. Chissà.