L’ultima truffa sfrutta un finto messaggio da parte del corriere per derubare le sue vittime: ecco come riconoscere il nuovo raggiro.
Non passa praticamente giornata senza avere notizia di qualche nuova truffa, spesso online. La diffusione del mondo digitale di internet ha cambiato il ritmo delle nostre vite e, come sempre capita con le innovazioni tecnologiche, agli indubbi vantaggi si sono accompagnate minacce inedite.
Il web infatti ha messo a disposizione vaste praterie a una sterminata marea di truffatori in servizio permanente effettivo. Come se il Gatto e la Volpe si divertissero su scala globale a truffare il malcapitato Pinocchio di turno. Sta di fatto che oggi bisogna stare in campana per non farsi turlupinare come il burattino di Collodi.
Il campionario delle truffe è vasto e si aggiorna ogni giorno di più. Nell’epoca dell’e-commerce poteva mancare la truffa del finto corriere? Ovviamente no. Ecco come funziona la truffa del momento e come riconoscerla per non cadere nella trappola tesa dai malintenzionati.
Truffa del messaggio del corriere, se la riconosci la eviti
Come tante altre truffe, anche quella del corriere viaggia attraverso la posta elettronica. Generalmente lo schema seguito dai truffatori è questo: la potenziale vittima si vede recapitare una mail dove viene avvisata della mancata consegna di un pacco di un corriere nazionale o internazionale.
Il pacco, prosegue il messaggio truffaldino, attualmente è bloccato in un hub. Per sbloccare il pacco (naturalmente inesistente) si chiede, indovinate un po’, di pagare una somma.
La richiesta minima di denaro è di 2 euro. Per rendere credibile la truffa gli hacker confezionano la mail utilizzando il logo di un vettore realmente esistente. Si tratta di un espediente per ingannare le vittime, in modo da rassicurarle sulla provenienza della mail, che si fa credere inviata da un noto corriere.
Nel messaggio si specifica che il pacco non è stato consegnata perché mancava chi potesse firmare la ricevuta. La comunicazione chiede conferma dell’indirizzo del destinatario per poter ritentare una nuova spedizione.
Per aumentare la propria credibilità spesso indica false garanzie (come recensioni positive o certificati di garanzia ovviamente inesistenti). Successivamente la mail punta al bersaglio grosso chiedendo i dati bancari da inserire su un sito clonato.
Quando li hanno ottenuti la truffa vera e propria è servita su un piatto. Si tratta di una forma di phishing via mail – ma che circola anche tramite SMS – che la polizia postale, a seguito di numerose segnalazione, invita a ignorare.
Mai dare seguito alle richieste di dati e informazioni personali se non siamo certi della provenienza delle comunicazioni ricevute.