Cosa dice la legge e quali sono le regole da seguire se si vuole ospitare qualcuno pur essendo in affitto? Ve lo spieghiamo noi.
Vivere in affitto non dovrebbe limitare la possibilità di ospitare amici, familiari o conoscenti nella propria casa. La Corte di Cassazione, con chiarezza e ripetute pronunce, ha stabilito che le clausole che vietano di ospitare persone all’interno dell’appartamento sono nulle. Ma cosa dice esattamente in merito a questa pratica e quali sono le regole da seguire?
La legge italiana è chiara: un inquilino può ospitare amici o familiari nella casa in affitto senza violare il divieto di sublocazione spesso presente nei contratti. La Corte di Cassazione ha sottolineato che vietare questa pratica sarebbe in contrasto con il principio di solidarietà tra locatore e conduttore sancito dall’art. 2 della Costituzione. La solidarietà, intesa come l’aiuto reciproco tra cittadini, è un valore incoraggiato dalla Costituzione stessa.
Quali sono le regole
Sebbene la legge non ponga limiti di tempo all’ospitalità, esistono alcune regole fondamentali da rispettare. In primo luogo, gli ospiti devono comportarsi in modo rispettoso nei confronti dell’ambiente, evitando danni all’immobile.
In caso di danni, il locatore può legittimamente chiedere un risarcimento. Se un ospite si trattiene nell’appartamento per più di 30 giorni, è obbligatorio comunicarlo alla questura per motivi di pubblica sicurezza. Questa comunicazione deve essere fatta per iscritto entro 48 ore dall’ingresso dell’ospite e include le generalità dell’ospitante e dell’ospite, un documento d’identità di quest’ultimo e l’indirizzo dell’abitazione in cui viene ospitato.
Per gli ospiti stranieri, questa comunicazione è sempre obbligatoria, indipendentemente dalla durata del soggiorno, e la mancata osservanza di questa regola può comportare multe che vanno dai 160 ai 1.100 euro, come stabilito dall’art. 7 del D.L. 286/98. Nel caso in cui l’ospite desideri rimanere a lungo, sarà necessario recarsi anche in comune per richiedere un cambio di domicilio o residenza.
La regola più importante è che l’ospite deve lasciare la casa quando richiesto dall’ospitante. In caso contrario, potrebbe essere denunciato per violazione di domicilio, un reato punito con reclusione da 1 a 4 anni secondo l’art. 614 del codice penale.
È fondamentale distinguere tra ospitalità e sublocazione. Mentre la legge consente l’ospitalità senza limiti di tempo, la sublocazione, disciplinata dall’art. 1594 del codice civile, è una pratica diversa. La sublocazione avviene quando un inquilino consente a un terzo di utilizzare l’appartamento in cambio di un corrispettivo in denaro.
La legge prevede due tipi di sublocazione: completa, con il consenso del locatore, e parziale, che può essere praticata in assenza di divieti specifici nel contratto di locazione. In caso di violazione del divieto di sublocazione, il locatore può legittimamente richiedere l’allontanamento dell’inquilino per violazione del contratto.
In conclusione, la legge italiana riconosce il diritto degli inquilini di ospitare amici e familiari nella propria casa in affitto, promuovendo il principio di solidarietà tra le persone. Tuttavia, è fondamentale rispettare le regole stabilite per garantire il corretto svolgimento di questa pratica e evitare conseguenze legali.