Attenzione all’antifurto di casa perché, qualora continuasse a scattare, il proprietario potrebbe incorrere in sanzioni molto severe.
Con i tempi che corrono al giorno d’oggi, prediligere un sistema di allarme all’interno della propria abitazione sarebbe davvero una buona idea. Difatti si sceglie di installare l’apparecchio affinché quest’ultimo funga da deterrente contro gli intrusi attraverso un meccanismo sonoro talmente potente da richiamare i vicini e mettere in fuga i potenziali ladri. Una forma di protezione per sé stessi che assicura una apparente tranquillità nell’eventualità si uscisse o addirittura si fosse intenzionati a partire.
Apparente, giustappunto. Infatti, talvolta, non sempre l’antifurto ci permette di stare sereni perché il pensiero che possa attivarsi per un nonnulla è costante e sovente si rivela premonitore. In questi casi, però, sorgono seri problemi a danno del proprietario medesimo arrivando persino a toccare il Codice Penale. Ebbene sì, quando scatta, seppur involontariamente, potrebbe trattarsi di reato. A questo punto, ecco quali sono le fattispecie a rischio e le relative (pesanti) conseguenze.
Antifurto di casa non smette di suonare: guai per il proprietario
Solitamente l’allarme, una volta attivato, entra in funzione quando capta anche il più piccolo movimento, nel bene e nel male. A seguire un gran frastuono, tuttavia il rumore serve per attirare l’attenzione.
La sirena perdura per almeno 2-3 minuti totali affinché si percepisca bene il segnale, oltretutto è previsto un collegamento telefonico con i numeri di emergenza. Una volta che cessa di suonare, si interrompe anche la chiamata. Ciononostante la situazione parrebbe più complicata.
Come anzidetto l’antifurto potrebbe azionarsi ingiustificatamente, magari a causa di un leggero fruscio percepito dal sensore, tale da indurre in un ‘falso allarme’. Ma, oltre a ciò, diventa soprattutto fattore di disturbo per i vicini. In questi contesti, al proprietario del dispositivo, si potrebbe comminare un’ammenda fino a € 309 o l’arresto fino a tre mesi “chiunque, mediante schiamazzi o rumori, ovvero abusando di strumenti sonori o segnalazioni acustiche […] disturba il riposo e le occupazioni delle persone […]” – art. 659 c.p.
Si preannunciano, quindi, guai preoccupanti se non si fosse in grado di disattivare subitaneamente l’antifurto incorrendo in una denuncia per disturbo della quiete pubblica. D’altronde la normativa parla chiaro e a questo punto dipende solamente dalla magnanimità dei vicini di casa, magari, a lasciare correre – certo, si comprende quanto sia difficile la tollerabilità nel momento in cui il trambusto duri lunghi interminabili minuti, anche oltre i limiti consentiti, per di più frequentemente. Tuttavia sempre valutare caso per caso.