Chi non ha molta esperienza nel settore immobiliare faticherà a distinguere un contratto di comodato d’uso e uno di locazione. Le differenze possono essere rilevanti.
Chi non mastica pane e agenzie immobiliari potrebbe essere un po’ alieno a certe questioni spinose come i contratti per la casa. Quando parliamo di affitto, esistono due modalità: di comodato d’uso oppure di locazione. Ma quale sarà la differenza abissale fra i due?
Le differenze fra le due tipologie di contratto non sono così nette, ma riguardano sicuramente il costo dei servizi e la burocrazie dietro all’Agenzia delle Entrate. Vi sono inoltre sconti, riduzione di tasse e adempimenti che il proprietario di casa deve svolgere. Vediamoli nel dettaglio.
Comodato d’uso o locazione: le differenze
Molti possono pensare che il contratto di comodato d’uso e quello di locazione siano la stessa cosa o, comunque, simili. In realtà, questi due tipi di contratto prevedono differenti diritti e doveri per proprietari e inquilini. Il contratto di comodato d’uso prevede la gratuità della concessione di un bene da parte del proprietario al comodatario per un determinato periodo. Il comodante rimane il possessore del bene e il comodatario ne gode solo dell’uso. Il bene deve essere restituito nello stato in cui è stato ricevuto, a meno che non ci siano diversi accordi scritti all’interno del contratto tra le parti.
Il comodato d’uso può essere a tempo determinato o indeterminato e, anche se prevede la gratuità dell’uso, il comodante può richiedere il sostenimento di alcune spese a carico del comodatario. Il contratto di locazione, invece, prevede la concessione del bene a pagamento. L’inquilino diventa colui che occupa e possiede il bene per il periodo stabilito, a patto che rispetti tutti gli obblighi contrattuali e non manchi di pagare il canone di locazione. In caso contrario, il proprietario può richiedere la liberazione del bene.
A differenza del comodato d’uso, il contratto di locazione deve essere sempre stipulato per iscritto e registrato presso l’Agenzia delle Entrate. L’eventuale mancato rispetto di questa formalità può comportare sanzioni nei confronti del proprietario. Inoltre, nel caso in cui l’inquilino denunci il fatto che il contratto non sia stato registrato, avrà la possibilità di godere del bene per l’intero periodo residuo pattuito a un canone di locazione calmierato in linea alle norme.
Quando si stipulano contratti di comodato d’uso o di locazione, è importante prestare attenzione alle differenze tra questi due tipi di contratto. È importante controllare scrupolosamente il contenuto del contratto per evitare spiacevoli sorprese e sanzioni.