Una novità in materia di Superbonus potrebbe far piacere a chi non è riuscito a completare i lavori: si possono ottenere fino a 28mila euro.
L’iniziativa del Superbonus, nel corso degli anni, ha attraversato alti e bassi e subito diverse modifiche. All’inizio il contributo per l’efficentamento energetico degli immobili corrispondeva al 110%. Col cambio di Governo, però, si è scesi sempre di più, fino ad arrivare al 90% e poi al 70% del totale.
In molti, soprattutto nelle prime fasi, sono riusciti a effettuare lavori consistenti sui propri immobili. Ma altrettanti, se non addirittura di più, sono rimasti esclusi dal bonus. Altri ancora si sono ritrovati ad aver iniziato i lavori, per poi vedere sospesi i finanziamenti in corso d’opera.
Ed è proprio a tutela di quest’ultima categoria che si è espresso il Ministro dell’Economia e delle Finanze. A partire da agosto, infatti, un decreto stabilisce alcune tutele per i cosiddetti esodati del Superbonus. Questa misura è però soggetta a numerosi limiti, non ultimo uno stanziamento di “soli” 16,4 milioni di euro soggetto a esaurimento.
Esodati del Superbonus: il Ministero stanzia 14 milioni di euro, ma i soldi sono destinati a finire subito
Ma come funziona questo contributo? Innanzitutto partiamo col dire che esso è destinato solo alle famiglie in difficoltà economica che abbiano concluso almeno il 60% dei lavori entro dicembre 2023. Ciò significa che il contributo statale previsto è in misura massima del 30% del valore totale e può dunque arrivare fino a un massimo di 28mila euro.
Inoltre è lecito chiedersi quali siano le famiglie in difficoltà economica. Ebbene, in caso di nucleo composto da persona single, il suo reddito non deve superare i 15mila euro annui, mentre con nuclei familiari più numerosi la cifra si alza. Per una famiglia con 3 figli, ad esempio, il reddito massimo arriva fino a 60mila euro annui.
Per ottenere il finanziamento bisognerà fare domanda all’Agenzia delle Entrate, presentando tutta la documentazione che attesti la conclusione di almeno il 60% dei lavori a dicembre 2023. La modalità e la cifra di erogazione dipenderà dalle caratteristiche specifiche della domanda, ma in ogni caso non potrà eccedere i 28mila euro.
A questo punto, però, è necessario mettere in luce una problematica piuttosto evidente: dato l’alto numero di pratiche non concluse, al Ministero sono pervenute centinaia di migliaia di domande nel giro di poco tempo. È dunque facile intuire come lo stanziamento di 14,6 milioni di euro sia destinato a esaurirsi nel giro di poche richieste, lasciando ancora una volta “a piedi” numerose famiglie.