La campagna di richiamo mondiale non è stata sufficiente, i Samsung Note 7 continuano a prendere fuoco. Il produttore coreano ha bloccato la produzione e invitato tutti i possessori a contattare i venditori per la restituzione del dispositivo.
Il Note 7, che avrebbe dovuto essere il top di gamma di casa Samsung, si rivela invece uno dei più grandi flop del produttore coreano. Già ai primi di settembre parlammo di una campagna di richiamo, messa in atto da Samsung, in seguito alle segnalazioni di Note / andati a fuoco senza un’apparente ragione.
Sembrava che il problema fosse dovuto alla batteria fornita da un particolare produttore e gli utenti in possesso di dispositivi potenzialmente difettosi ottennero la sostituzione dello smartphone. Sembrava che tutto si fosse risolto, quando la scorsa settimana si è saputo che anche i Note / dati in sostituzione di quelli difettosi, avevano la cattiva abitudine di prendere fuoco.
“I clienti con un Galaxy Note 7 originale o con un Galaxy Note 7 sostitutivo dovrebbero spegnere il loro dispositivo e smettere di usarlo”, con queste parole oggi Samsung ha confermato ufficialmente l’esistenza del problema. Il produttore coreano ha fatto sapere che la produzione e la vendita del Note 7 sono state bloccate, molto probabilmente in via definitiva, mentre i possessori di Note / potranno scegliere tra il rimborso completo o la sostituzione con un S7 o S7 Edge, nel secondo caso, verrà ovviamente rimborsata la differenza di prezzo tra i due dispositivi.
La clamorosa vicenda sta costando cara a Samsung e non si tratta del solo danno d’immagine; la società è infatti quotata alla borsa di Seul, dove il titolo è crollato perdendo l’8% del suo valore; considerando anche le spese sostenute per l’infruttuosa campagna di richiamo, molti analisti stimano la perdita del colosso coreano in non meno di dieci miliardi di dollari