Le stime previste per le tariffe elettriche per il primo trimestre del prossimo anno confermano purtroppo una tendenza al rialzo che peserà sui consumatori
Non sarà un inizio d’anno positivo per le bollette della luce degli utenti più fragili. L’Arera, Autorità del comparto energetico, ha infatti previsto un aumento del 18,2% per la fascia dei cosiddetti clienti tipo, serviti in “maggior tutela”, in riferimento al primo trimestre del 2025. A fine anno scade il contratto che consente al gas russo di passare dall’Ucrania e questo sta generando tensione sui prezzi internazionali.
Le bollette per l’elettricità degli italiani già nel 2023 erano costate mediamente 960 euro, ovvero il 23% in più, a parità di consumi, rispetto alla media dei paesi dell’Unione europea. Nel secondo semestre dello scorso anno infatti, l’Italia si è piazzata al sesto posto tra i 27 paesi dell’Unione nella speciale classifica delle tariffe dell’energia elettrica più onerose. In particolare, nel nostro paese i cittadini hanno pagato una cifra pari a 0,3347 euro a chilowattora.
Una batosta per i consumatori
La notizia era nell’aria, ma è stata la stessa Autorità del comparto energetico italiano a confermarlo. Le bollette della luce saranno più care per il primo trimestre del 2025. La cattiva notizia prevista per i primi mesi del prossimo anno riguarderà soprattutto il cosiddetto “cliente tipo” vulnerabile servito in Maggior Tutela. La stessa Arera ha tenuto a specificare il rincaro calcolato che raggiungerà un importante 18,2 per cento. Nel servizio di Maggior Tutela sono attualmente serviti circa 3,4 milioni di clienti, soprattutto quelli considerati vulnerabili e cioè coloro che hanno più di 75 anni, i percettori di bonus sociale, i soggetti con disabilità, i residenti in un modulo abitativo di emergenza o isola minore non interconnessa e gli utilizzatori di apparecchiature salva-vita.
L’aumento è riconducibile a diversi fattori, innanzitutto al perdurare delle tante tensioni geopolitiche proprio in alcune aree considerate strategiche, poi a un fisiologico rialzo dei prezzi all’ingrosso dell’energia elettrica in correlazione alle quotazione del gas naturale.
Ecco a quanto ammonta l’aumento
Nel dettaglio, la spesa annuale per l’utente tipo vulnerabile in regime di maggior tutela si dovrebbe attestare a 523 euro nel periodo compreso tra il 1 aprile 2024 e il 31 marzo 2025, un valore inferiore del 2,1 per cento rispetto ai 534 euro registrati nel periodo precedente, quello calcolato da aprile 2023 a 31 marzo 2024. Il 2025 rappresenta però una batosta per tutti i consumatori che hanno il prezzo dell’energia elettrica per uso domestico indicizzato. Infatti per queste famiglie il rincaro potrebbe arrivare anche al 30%.
Secondo alcune stime, per una famiglia tipo nel mercato libero, il rincaro sarà di 272 euro tra luce e gas, con una spesa complessiva che arriverà a 2.841 euro, rispetto agli attuali 2.569 euro, con un aumento quindi calcolato intorno all’11 per cento. A pesare sulle bollette e sulle tasche degli italiani concorrono le tasse e gli oneri di sistema più care d’Europa. Le prime comprendono non soltanto l’Iva al 10% che si applica alle bollette, ma anche le accise.