Il 2025, sul fronte previdenziale, non è partito proprio benissimo, diciamolo. Il secondo mese dell’anno inizia con una nuova stangata: nei prossimi mesi molti pensionati riceveranno un assegno Inps più basso di 50 euro. Vediamo perché e chi sarà coinvolto dai ribassi.
Da questo 2025 ci saremmo aspettati decisamente di più per quel che riguarda le pensioni e, invece, almeno per il momento sembra che le stangate si susseguano. La prima doccia fredda è arrivata quando abbiamo appreso che la rivalutazione degli assegni Inps quest’anno si sarebbe fermata solo allo 0,8%.

A conti fatti questo significa che le pensioni minime sono aumentate di meno di 3 euro al mese: siamo ancora molto – decisamente molto – distanti dai 1000 euro di cui parlava già l’ex premier Silvio Berlusconi e di cui, recentemente, è tornata a parlare Forza Italia. Non speravamo forse in una completa cancellazione della legge Fornero ma sicuramente auspicavamo in strade che rendessero più semplici le uscite anticipate.
Anche su questo fronte siamo rimasti amareggiati quando ci siamo resi conto che andare in pensione con qualche anno di anticipo quest’anno sarà forse ancora più difficile e certamente meno vantaggioso mentre chi deciderà di rinunciare alla pensione anticipata verrà premiato con il bonus Maroni.
Ora che abbiamo appena varcato la soglia del secondo mese dell’anno, già ci piomba addosso un’altra cattiva notizia: nei prossimi mesi molti pensionati riceveranno assegni ancora più bassi del previsto. Infatti è stato deciso un taglio di 50 euro al mese. Nel prossimo paragrafo vediamo le ragioni di questa nuova penalizzazione e chi riguarderà.
Pensioni più basse di 50 euro al mese: ecco perché
Le pensioni italiane sono tra le più basse in Europa e, secondo i dati ufficiali dell’Inps, gran parte degli anziani devono vivere con il trattamento minimo che, attualmente, corrisponde a poco più di 600 euro al mese. Come non bastasse, ora arriva una nuova stangata: nei prossimi mesi gli assegni previdenziali subiranno un ulteriore taglio di 50 euro.

In arrivo una nuova stangata che riguarderà milioni di pensionati: assegni Inps più bassi d 50 euro. Questa volta, però, non si tratta di un nuovo taglio ma di una forma di recupero di somme erogate nel 2022 per errore dall’Inps. Nello specifico l’Inps ora recupererà i bonus di 150 e 200 euro erogati nel 2022.
Questi due bonus furono introdotti con il Decreto Aiuto varato dal Governo Draghi per aiutare i lavoratori e i pensionati a basso reddito. Chi aveva un reddito inferiore a 35.000 euro lordi annui ha ricevuto un aiuto di 150 euro mentre i redditi fino a 20.000 euro hanno beneficiato di un bonus di 200 euro.
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Pensioni: ecco chi deve restituire 50 euro al mese
Assegni previdenziali più bassi di 50 euro al mese per tre o quattro mesi: l’Inps, infatti, ora dovrà procedere al recupero di due bonus erogati nel 2022 per aiutare le fasce reddituali più basse.

Dopo una serie di controlli, l’Inps ha stilato gli elenchi di chi, all’epoca, ricevette uno dei due bonus ma senza essere in regola con i requisiti. Siccome il massimo da recuperare corrisponde a 200 euro, questo significa che un pensionato potrà ricevere un assegno previdenziale di 50 euro più basso per un massimo di 4 mesi.
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Le decurtazioni sugli assegni Inps inizieranno a partire dal mese di giugno. Gli interessati sono già stati informati tramite la comunicazione di indebito, disponibile sulla Piattaforma per la notificazione digitale degli atti della pubblica amministrazione – Send – Servizio Notifiche Digitali.