Pensione con pochi contributi: le vie attuali per ottenerla ugualmente

Se ti mancano alcuni anni di contributi per raggiungere i requisiti per la pensione di vecchiaia, esistono diverse opzioni: ecco cosa fare

Quando ci si avvicina all’età pensionabile, è naturale iniziare a fare i conti con i contributi accumulati nel corso della carriera lavorativa. Tuttavia, può capitare di scoprire che mancano alcuni anni di contribuzione per raggiungere il requisito minimo per la pensione di vecchiaia.

Andare in pensione senza (o con pochi) contributi
Contributi versati non sufficienti per la pensione: come fare (abruzzocityrumors.it)

In questo caso, ci sono alcune opzioni a disposizione per colmare questo gap e poter godere della meritata pensione. Di seguito, approfondiamo la questione e scopriamo come fare.

Pensione di vecchiaia senza contributi: ecco come ottenerla

Una delle soluzioni più comuni per chi si trova in questa situazione è il versamento dei contributi volontari. Questa opzione consente di coprire i periodi di inattività lavorativa o i periodi in cui non si è raggiunto il minimo contributivo. È necessario, però, ottenere l’autorizzazione dall’INPS, dimostrando di avere già almeno cinque anni di contribuzione o tre anni negli ultimi cinque anni.

Invece chi ha conseguito un titolo di studio universitario può optare per il riscatto della laurea. Questo meccanismo permette di trasformare gli anni di studio in anni di contribuzione, pagando un contributo specifico. Esistono formule agevolate per il riscatto, che rendono l’operazione più conveniente.

Pensione di vecchiaia senza contributi: ecco come ottenerla
Pensioni: come recuperare gli anni privi di contribuzione (abruzzocityrumors.it)

Se nel corso della carriera si sono accumulati contributi presso diversi enti previdenziali, si può ricorrere anche al cumulo dei periodi contributivi. Questa opzione permette di sommare i contributi versati in diverse casse previdenziali per raggiungere il requisito necessario per la pensione di vecchiaia.

Un’altra strada è quella della pensione anticipata con il totalizzatore nazionale. Questo strumento consente di sommare i contributi maturati in vari periodi lavorativi, anche in diversi paesi dell’Unione Europea o in quelli che hanno accordi bilaterali con l’Italia. Tuttavia, l’importo della pensione viene calcolato pro-rata, in base ai contributi versati in ciascun ente.

Infine, non bisogna dimenticare i contributi figurativi, che possono essere riconosciuti in determinati casi come la disoccupazione indennizzata, malattia, maternità o servizio militare. Anche se non comportano un effettivo versamento da parte del lavoratore, questi contributi sono validi ai fini del raggiungimento del requisito pensionistico.

Raggiungere l’età pensionabile senza avere il totale dei contributi necessari può sembrare un ostacolo insormontabile, ma esistono diversi strumenti a disposizione per colmare queste lacune. Ogni situazione è diversa, quindi è consigliabile valutare attentamente con un consulente previdenziale la soluzione più adatta al proprio caso. Prendersi il tempo di esplorare tutte le opzioni può fare la differenza tra continuare a lavorare o godersi il meritato riposo.

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