Fare attenzione alla data di scadenza per la Partita Iva. C’è un giorno da segnare sul calendario per non avere problemi in futuro con il Fisco.
Per avviare la propria attività autonoma è fondamentale aprire la Partita Iva. Un passo necessario nella vita di un professionista che deve affidarsi al sapere esperto del commercialista che ha il compito di guidare passo dopo passo per chiarire le idee e fare in modo che si scelga la strada giusta attraverso consigli e consulenze, senza fare errori o rischiare avere un richiamo dall’Agenzia delle Entrate (AdE).

Si tratta in sostanza di un codice di 11 cifre che ha il compito di identificare in modo univoco il lavoratore autonomo negli archivi dell’AdE. Decidere di aprirla vorrò dire ufficializzare la propria attività, così da acquisire sia diritti che doversi, come l’obbligo di pagare le tasse ma anche la possibilità di versare i contributi per la pensione futura. Il costo della Partita Iva varia in base al proprio guadagnano, quindi va da 0€ a circa il 40%.
Tutti i professionisti versano i contributi ad una cassa oppure alla gestione previdenziale dell’INPS. Coloro che hanno una cassa privata hanno dei contributi da versare che sono stati precedentemente stabiliti dalla cassa stessa, come gli ingegneri o gli avvocati, ad esempio. E questa è la spesa maggiore che devono affrontare. La seconda spesa grossa sono le tasse, anche se in questo caso tutto dipende dal regime fiscale scelto. Detto ciò, bisogna fare attenzione alle scadenze del saldo Iva 2024.
Partita Iva, pagamento del saldo: attenzione alle date di scadenza
Non tutti sanno che i professionisti hanno la possibilità di pagare l’IVA dovuta in base alla dichiarazione annuale sia in un’unica soluzione e sia rateizzata ai sensi dell’art. 20 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241. In linea generale, l’Iva deve essere generalmente versata entro il 16 marzo di ogni anno in una sola soluzione, oppure può essere rateizzata con una maggiorazione dello 0,33% al mese l’importo di ogni rata dopo la prima.

Entro la fine di pagamento delle cifre dovute (30 giugno) tenendo conto della dichiarazione dei redditi, applicando la somma da versare, la maggiorazione dello 0,40% di tutti i mesi o frazione di mese successivo al 16 marzo, in una sola soluzione o a rate a partire dalla data di pagamento, con una maggiorazione dello 0,40% dell’importo da versare. Verranno applicati ulteriori interessi dello 0,40% dopo il 30 giugno.
È bene sempre ricordare che, in ogni caso, il termine di pagamento che cade in un giorno festivo o di sabato è prorogato al primo giorno lavorativo successivo. Gli adempimenti fiscali e il versamento delle tasse, compresi quelli rateali che scadono dal 1° al 20 agosto, possono essere fatti entro e non oltre il giorno 20 dello stesso mese, così da non rischiare di avere maggiorazioni.
Per conoscere il termine di versamento del saldo Iva è necessario ricordare che le scadenze previste per il versamento delle tasse sui redditi differenziano in base al soggetto: persona fisica, società o soggetto Ires. Detto ciò, mancano pochissimi giorni al versamento della rata del saldo Iva ed è bene conoscere la data per non avere problemi dall’AdE.
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Partita Iva, versamento rata del saldo 2024: la scadenza è vicinissima
Le rate per versare l’Iva devono essere di uguale importo e quelle successive alla prima devono essere versate entro il 16 di ogni mese per non avere maggiorazioni ulteriori, al di là dello 0,33% mensile a titolo di interessi. In questo caso specifico, parliamo di quei contribuenti che hanno scelto il pagamento rateale del saldo dell’imposta per l’anno 2024.

Detto ciò, la seconda rata scade il 16 aprile 2025 ed è possibile pagarla tramite il modello F24 con modalità telematiche, tramite intermediario o direttamente. I codici tributo sono i seguenti: 1668 (Interessi pagamento dilazionato imposte erariali) e 6099 (Versamento Iva sulla base della dichiarazione annuale).
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Le categorie di contribuenti coinvolti sono gli imprenditori artigiani e commercianti, rappresentanti di commercio, agenti, ecc; i lavoratori autonomi iscritti agli albi professionali o non iscritti; società di persone; società di capitali ed enti commerciali; istituti di credito, società fiduciarie, Sim e altri intermediari finanziari.





