La Legge Fornero è ancora in vigore ma c’è un modo furbissimo (e perfettamente legale) per andare in pensione addirittura 10 anni prima del previsto.
E’ ancora la Fornero a dettare Legge, questo lo sappiamo bene. L’universo della previdenza sociale è ancora regolato dalla Legge dell’ex Ministro del Lavoro del Governo Monti la quale ha stabilito che, per poter accedere alla pensione di vecchiaia, è necessario soddisfare sia un requisito anagrafico che un requisito contributivo.
Attualmente, infatti, per la pensione di vecchiaia ordinaria servono minimo 67 anni e non meno di 20 anni di contributi. Le misure di pensione anticipata sicuramente non mancano ma tutte chiedono di avere un requisito contributivo altissimo: in alcuni casi addirittura più di 42 anni.
Nonostante il Governo Meloni abbia messo un freno, già si parla di un ulteriore aumento dell’età pensionabile che, a partire dal 2027, potrebbe salire di altri tre mesi per adeguarsi all’aumento dell’aspettativa di vita. Ma c’è una strada poco conosciuta che consente di accedere alla pensione addirittura con 10 anni di anticipo rispetto alla tabella di marcia stabilita dalla Fornero.
Pensione: ora puoi andarci 10 anni prima
L’idea di restare al lavoro fino a 67 anni non piace davvero a nessuno o, comunque, di certo non piace alla maggioranza delle persone che vorrebbero ritirarsi qualche anno prima per avere più tempo a disposizione per la famiglia. C’è un modo semplicissimo per accedere alla pensione con addirittura 10 anni di anticipo.
Che cosa ci impedisce di lasciare il lavoro 10 anni prima? La risposta è molto semplice: possiamo smettere di lavorare quando vogliamo ma come vivremo se l’Inps non ci riconosce un assegno tutti i mesi? E, ad oggi, anche solo per avere la pensione minima, occorre arrivare almeno a 67 anni di età e con minimo 20 anni di contributi.
In alternativa, per uscire dal lavoro prima, occorre o avere una qualche invalidità ma in percentuale alta, non inferiore al 74%, oppure aver lavorato minimo 41 anni per sfruttare Quota 103. Ma c’è un’eccezione: c’è un caso in cui è possibile smettere di lavorare anche ad appena 57 anni e avere comunque un assegno di circa 603 euro tutti i mesi: in pratica l’equivalente del trattamento minimo dell’Inps ma 10 anni prima del previsto.
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Pensione: come smettere di lavorare 10 anni prima, i requisiti
C’è una strada che pochi conoscono che permette di lasciare il lavoro a soli 57 anni anziché 67 e ricevere comunque l’assegno dell’Inps tutti i mesi. Non occorre avere nessun tipo di invalidità. Basta fare una cosa semplicissima. Per avere l’assegno Inps di circa 603 euro tutti i mesi già a partire dai 57 anni di età ci si può avvalere dell’indennizzo per cessazione di attività commerciale. In pratica un commerciante che decide di dire addio alla propria attività, può ricevere un aiuto pari al trattamento minimo dell’Inps che, attualmente, corrisponde a 603,40 euro al mese.
Questa misura fu introdotto dal Decreto Legge 207 del 1996 ma è diventata strutturale solo nel 2019. Si rivolge ai soggetti iscritti alla Gestione commercianti che svolgano attività commerciale al minuto, attività di somministrazione di alimenti e bevande, attività commerciale su aree pubbliche anche in forma itinerante. Per beneficiare di questo sostegno è indispensabile che sussistano le seguenti condizioni:
- il soggetto deve avere minimo 57 anni se è una donna o minimo 62 se è un uomo;
- deve essere stato iscritto per minimo 5 anni alla Gestione Commercianti INPS;
- l’attività deve venir chiusa in modo definitivo, con cancellazione dal Registro Imprese e restituzione della licenza al Comune.
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Per fruire di questo sostegno occorre presentare domanda all’Inps accedendo direttamente al portale oppure, in alternativa, ci si può fare aiutare da un Caf. Non possono presentare richiesta coloro che gestiscono attività di vendita online o all’ingrosso.
