Naspi, la perdi dopo 5 giorni se fai questo: non cadere in trappola

Sai che rischi di perdere la Naspi dopo 5 giorni se commetti questo gravissimo errore? Non cadere nella trappola.

La Naspi è l’indennità di disoccupazione riconosciuta ai lavoratori che hanno perso involontariamente la loro occupazione. Si tratta a tutti gli effetti di un sussidio economico, che intende offrire sostegno ai lavoratori disoccupati.

perdere la Naspi dopo 5 giorni
Ecco il motivo per il quale potresti perdere la Naspi – Abruzzo.cityrumors.it

In base a quanto stabilito da un recente disegno di legge, i lavoratori che commettono un determinato errore rischiano di perdere la Naspi dopo cinque giorni. Scopriamo esattamente qual è l’errore che può alimentare questo rischio.

Perdere la Naspi dopo 5 giorni: attenzione alle assenze ingiustificate

Il lavoratore che si assenta dal posto di lavoro senza alcuna giustificazione, solo per abusare della disoccupazione, può perdere il sussidio. Questa decisione è stata presa da un recente disegno di legge relativo al licenziamento per giusta causa. Il DDL è stato presentato alla Camera dei deputati lo scorso 6 novembre.

ottenere il licenziamento e ricevere il sussidio di disoccupazione
Ricevere il sussidio di disoccupazione? Ecco i casi – Abruzzo.cityrumors.it

In passato, molti lavoratori provavano ad ingannare il datore di lavoro e l’INPS mettendo in pratica una autentica truffa. In sostanza, in lavoratore si assentava da lavoro senza fornire alcuna giustificazione per ottenere il licenziamento e ricevere il sussidio di disoccupazione.

Secondo quanto stabilito dalla disciplina italiana, i lavoratori che consegnano le dimissioni volontarie non hanno diritto all’assegno di disoccupazione. Mentre i lavoratori che vengono licenziati per giusta causa, come ad esempio l’assenza ingiustificata, possono accedere alla Naspi.

Ma grazie al nuovo intervento normativo questo meccanismo a breve sarà interrotto e non sarà più possibile percepire il sussidio di disoccupazione, se il licenziamento è legato ad assenze ingiustificate del lavoratore.

Quindi il lavoratore che si assenta dal lavoro e non presenta alcun certificato medico o un altro valido motivo per giustificare la sua assenza, non dovrà più essere licenziato dal datore di lavoro. Questo suo comportamento infatti sarà qualificato come un atto di dimissioni volontarie, impedendogli di accedere alla Naspi.

Sarà possibile continuare a beneficiare del sussidio per le dimissioni per giusta causa ovvero quelle legate al mancato pagamento dello stipendio, a fenomeni di mobbing, demansionamento e così via. In questo caso il lavoratore può dimettersi e ricevere l’indennità di disoccupazione, perché il rapporto di lavoro cessa per cause che non dipendono da lui.

Ad ogni modo, la novità normativa a cui abbiamo fatto riferimento rappresenta un punto di svolta per contrastare gli abusi perpetuati negli anni da parte di alcuni lavoratori che hanno percepito indebitamente l’indennità di disoccupazione, adottando strategie fraudolenti.

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