Lavoratore dipendente: ecco quando il licenziamento è quasi impossibile, non farti fregare

Un lavoratore può essere licenziato soltanto in pochissimi casi: tutto quello che bisogna sapere per tutelarsi. 

Chi lavora, che abbia sottoscritto un contratto a tempo determinato o indeterminato, è fortemente tutelato dalla legge. Questa impone al suo datore di rispettare alcune precise regole per il licenziamento, che può avvenire solo e soltanto in determinate condizioni.

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Il licenziamento di un dipendente è quasi impossibile – Abruzzo.cityrumors.it

Se il lavoratore dovesse essere licenziato per altre motivazioni non previste dalla legge, avrebbe il diritto di rivalersi sul datore di lavoro e ottenere un opportuno risarcimento.

Quando un lavoratore dipendente può essere licenziato?

Un contratto a tempo indeterminato stabilisce un rapporto lavorativo continuativo e non a termine tra un datore di lavoro e un suo dipendente. Diversamente, un contratto lavorativo a tempo determinato definisce un rapporto simile tra dipendente e datore di lavoro con l’unica differenza della durata di tale rapporto, che è di massimo 12 mesi e, in alcuni rari casi, può arrivare fino a 24.

quando si può licenziare un lavoratore dipendente?
Un licenziamento può avvenire solo a seguito di cause gravi – Abruzzo.cityrumors.it

In genere, i contratti a tempo determinato si utilizzano nel momento in cui un’azienda ha bisogno di incrementare momentaneamente la propria forza lavoro, magari in vista di un periodo particolarmente intenso. Le condizioni che hanno spinto l’azienda ad assumere un nuovo lavoratore però potrebbero improvvisamente cessare prima del previsto.

In questo caso non è possibile licenziare un dipendente a tempo determinato, anche se non si avesse più bisogno di lui. La sola possibilità consisterà nell’attendere la naturale scadenza del suo contratto e non rinnovarlo.

Il datore di lavoro ha diritto di licenziare un dipendente solo per giusta causa. Con quest’espressione si intendono un fatto o una serie di fatti tanto grave da impedire la prosecuzione del rapporto lavorativo.

Si potrebbe trattare di furto da parte del lavoratore, o anche di mancato pagamento dello stipendio da parte del datore di lavoro, ma anche di mobbing e molestie sessuali. Anche obbligare il dipendente a lavorare oltre l’orario di lavoro non garantire il rispetto delle norme antinfortunistiche sono giuste cause per l’interruzione di un contratto a tempo determinato, anche se in questo caso da parte del lavoratore e non del datore di lavoro.

Se il lavoratore rassegna le dimissioni per giusta causa ha diritto di ricevere gli stipendi che avrebbe percepito fino al normale termine del contratto firmato. Se invece il lavoratore si rende colpevole di fatti molto gravi come il già citato furto ma anche insubordinazione e assenza ingiustificata, non ha diritto a ricevere nulla, nemmeno il preavviso del licenziamento da parte del datore di lavoro.

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