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Economia e Finanza

La famosa multinazionale sta per licenziare 15mila dipendenti: esplode la rivolta

Terremoto nel mondo dell’industria e dell’economia, una delle multinazionali più importanti del mondo licenzierà in massa.

Che si stia vivendo un periodo economicamente complesso è ormai chiaro da tempo, così come è chiaro che questa crisi che sembra senza sosta continuerà ad avere ripercussioni non solo nella vita di tutti i giorni e nell’aumento dei costi, ma anche nel mondo del lavoro.

Licenziamenti di massa: proteste contro la multinazionale – abruzzo.cityrumors.it

Tantissime piccole aziende in questi anni sono state costrette a chiudere e altrettante a ridimensionare le spese e il personale allo scopo di sopravvivere alla crisi. A questo trend non si sottraggono nemmeno le multinazionali, specialmente quelle del settore tech, che da ormai un paio d’anni provvedono a chiusure e licenziamenti al fine di rilanciare i brand ed evitare di chiudere l’anno fiscale in pareggio o perdita.

A fare le spese di questa situazione complicata sono ovviamente i lavoratori, i quali si trovano da un giorno all’altro senza più un lavoro e senza più un reddito. Una situazione a cui dovranno abituarsi a breve altre migliaia di lavoratori: la notizia è giunta ormai da qualche giorno, ma continua a far discutere, una delle più grosse multinazionali del mondo chiuderà 5 stabilimenti e manderà a casa 15mila dipendenti.

Licenziamenti di massa in Volkswagen: le proteste questa volta non serviranno

La decisione di Volkswagen, uno dei più grandi gruppi automobilistici al mondo, è stata comunicata dalla dirigenza della compagnia tedesca agli analisti di Jefferies. Secondo quanto emerso la chiusura degli stabilimenti e i conseguenti licenziamenti sono stati una scelta obbligata per permettere al brand di risollevarsi dal periodo complicato.

Volkswagen pronta ad un licenziamento di massa che entrerebbe nella storia: “non ci sono piani b” – abruzzo.cityrumors.it

In precedenza l’azienda aveva già stabilito un taglio di 10 miliardi di spesa allo scopo di tagliare i costi e rientrare in attivo entro il 2026, ma pare che gli ultimi report interni e le previsioni di mercato su medio-lungo termine abbiano evidenziato l’esigenza di ricavare ulteriori 5 miliardi che giungerebbero proprio dalle chiusure e dai licenziamenti.

Una mossa che ha spiazzato tutti e che sarà possibile per via della scadenza – che arriva proprio nel 2024 – degli accordi trentennali su salari e sicurezza del lavoro firmata con i sindacati degli operai. La fine dell’accordo offre al gruppo VK l’opportunità di avere ampi margini di manovra e di scavalcare il consiglio di sorveglianza che solitamente si oppone a simili decisioni.

Appare dunque certo che questo storico licenziamento di massa non possa essere evitato legalmente e secondo quanto riferito da Jefferies la multinazionale non avrebbe piani B per recuperare la cifra che gli serve per il rilancio del brand. Ciò nonostante i licenziamenti e le chiusure avverranno solamente a luglio 2025 e sono previste corpose buonuscite per tutti coloro che perderanno il lavoro.

Al contempo l’azienda si sta preparando a quelle che saranno le inevitabili proteste dei sindacati – il gruppo Audi ha già manifestato a Bruxelles contro le chiusure – cercando un nuovo accordo economico. Pare infatti che al fine di placare i lavoratori, a partire da gennaio 2025 ci sarà un aumento dei salari.