Chieti. “La ormai prossima applicazione della Tares rischia di essere un colpo mortale per le imprese del nostro settore, in particolare per quelle del settore alimentare e pubblici esercizi aggravate nella nuova imposta da coefficienti a nostro avviso fuori misura. Le preoccupazioni della categoria più volte denunciate dall’inizio dell’anno, si stanno materializzando nelle bollette Tares che sono cominciate ad arrivare ed arriveranno nelle prossime settimane ai commercianti ed agli imprenditori, con aumenti molto gravi per alcune categorie”.
Lo denunciano il presidente provinciale di Confesercenti Chieti Franco Menna, il direttore Lido Legnini ed il responsabile dei pubblici esercizi Simone Lembo.
“In un momento nel quale la contrazione dei consumi non accenna a fermarsi e le imprese fanno già fatica a resistere, ogni goccia rischia di far traboccare il vaso. Abbiamo chiesto subito un incontro urgente ai sindaci per affrontare la situazione che è certamente complicata, ma insostenibile per molte piccole attività che si sono viste triplicare la tariffa. La situazione è complessa, perché la legge che regola la Tares – proseguono Menna, Legnini e Lembo – ha maglie molto strette per i Comuni. Il passaggio da Tarsu a Tares impone di coprire il 100 per cento del costo del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti e di pulizia e, inoltre, introduce un nuovo vero e proprio tributo statale per i “servizi indivisibili comunali” come ad esempio la cura del verde, l’illuminazione e la manutenzione delle strade, calcolato in 30 centesimi per ogni metro quadrato dell’immobile, importo che i comuni potranno incrementare fino a 40 centesimi. Ma alcuni correttivi sono, a nostro avviso, possibili per arginare soprattutto gli aumenti più sproporzionati”.
Per questa ragione la Confesercenti provinciale di Chieti chiede “prima di tutto l’applicazione al minimo assoluto di tutti i coefficienti sia della tariffa fissa che di quella variabile», e inoltre «che si utilizzino per tutto il comparto dell’alimentare e del fresco (pubblici esercizi, negozi di alimentari, banchi di prodotti alimentari, pizzerie, fiori ecc.) le possibilità che la norma consente di riduzioni forfettarie legate alla possibilità di una forte riduzione del rifiuto organico attraverso differenziazione e compostaggio che queste attività possono mettere in campo. Inoltre è importante considerare un diverso bilanciamento tra utenze domestiche e non domestiche per ammortizzare gli aumenti eccessivi. Le piccole attività sono già in forte difficoltà. Occorre intervenire per correggere le distorsioni di questa tassa e farlo al più presto”.