Il collezionismo di monete potrebbe regalarvi grandi soddisfazioni anche dal punto di vista economico: ecco quali sono le monete da un euro da tenere d’occhio e conservare per poi trarre profitto.
Il primo approccio al collezionismo è legato semplicemente alla passione per qualcosa. Chi colleziona oggetti di un determinato tipo, lo fa per gusto estetico o perché magari quel particolare oggetto o prodotto ha un valore che va ben oltre quello commerciale. Si tratta di un desiderio connaturato con l’essere umano, tant’è che i bambini amano collezionare tutti gli oggetti che gli piacciono.
Non è un caso se negli anni hanno continuato a produrre gli album di figurine oppure se hanno continuato a fare serie limitate o collezioni speciali di giocattoli, si tratta di un preciso tentativo dell’industria di veicolare il desiderio del target scelto verso un prodotto, sfruttando proprio quel desiderio innato di possedere tutti i pezzi di una collezione.
La fortuna è che questo meccanismo può in un secondo momento portare ad un recupero del denaro speso o addirittura ad un guadagno. Se la collezione che possediamo diventa richiesta tra i collezionisti, la si può rivendere ad un prezzo superiore a quello di mercato, per riuscirci però bisogna resistere all’impulso di disfarsi di tutto una volta che non lo si usa più.
Diverso il discorso per quanto riguarda le monete. Queste infatti vengono prodotte solo a scopo utilitaristico, ad eccezione dei casi in cui vengono coniate per commemorare un evento particolare. Proprio il fatto che generalmente vengono messe in commercio e fatte girare per portare a termine transazioni, consente a chiunque di entrare in contatto con pezzi che hanno un valore superiore a quello nominale.
Cosa rende il valore delle monete superiore a quello nominale
Ciò che può fare aumentare il valore di una moneta è ad esempio la tiratura limitata, ovvero una produzione ridotta di monete durante un anno oppure la creazione di modelli particolari per celebrare un evento storico, come l’elezione di un nuovo re, o per commemorare la tragica scomparsa di un personaggio storico.
Un altro aspetto che può fare lievitare il valore di una moneta sono gli errori di conio. Capita più spesso di quanto si possa pensare che una serie di monete esca con qualche difetto, ad esempio una mappa con qualche Paese mancante, l’assenza di qualche stella o di una scritta che dovrebbe esserci, l’assenza dell’anno di produzione e così via.
La presenza di uno di questi due fattori può rendere la moneta che avere in casa rara e dunque da collezione. Bisogna poi considerare sia lo stato di conservazione (se a fior di conio vale solitamente il doppio) che l’anno di produzione (più è lontano nel tempo, maggiore è il valore).
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Le monete da un euro da conservare in casa
Nel caso degli euro chiaramente la datazione assume un importanza relativa, ma gli altri fattori sono determinanti. Tra le monete da 1 euro maggiormente cercate dai collezionisti ci sono quelle Vaticane del 2005 coniate in onore di Giovanni Paolo II che raffigurano lo stemma del Camerlengo e il simbolo della Camera Apostolica. Si tratta di monete molto rare, dunque se ne avete una in casa tenetela stretta.
Molto cercate e di futuro rendimento molto elevato sono le monete da 1 euro italiane prodotte nel 2004 e 2005, visto che ne esistono solo 5 milioni di esemplari. Stesso discorso per le monete di seconda serie prodotte nel 2018, 2019 e 2020 delle quali sono state prodotte solo un milione di esemplari.
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Da conservare in casa sono le monete greche del primo periodo che raffigurano una civetta, su queste infatti sono presenti degli errori di conio come ad esempio l’assenza di alcune delle stelle che ci sarebbero dovute essere. Errori di conio rendono di grande valore anche le monete tedesche del 2008.
