Scopri subito il nuovo bonus INPS che aumenta la pensione: ecco come fare domanda e ottenere il massimo dal tuo trattamento pensionistico
Il sistema pensionistico italiano è molto complesso. Capita spesso che dopo aver lavorato per una vita intera, arrivati all’età della pensione ciò che si raccoglie è molto inferiore rispetto a quanto seminato in anni di fatiche e sacrifici. In Italia, la pensione di vecchiaia media percepita da un lavoratore dipendente ammonta intorno ai 1335,91 euro, stando a dati recenti; mentre per un lavoratore autonomo la media è di circa 924,76 euro.
Davanti a simili cifre, si può ben comprendere cosa possa rappresentare un’entrata ulteriore per i pensionati italiani: un introito fondamentale e necessario per garantirsi anni di meritato riposo in piena tranquillità. Ecco allora perché non devi perdere questa importantissima occasione: scopri come usufruire di un bonus INPS in grado di potenziare la tua pensione.
Questo particolarissimo bonus ha come requisiti principali l’aver versato il primo contributo dopo il 31 dicembre 1995 e il numero di figli. Vediamo nel dettaglio di cosa stiamo parlando.
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Il bonus è valevole sia per la pensione di vecchiaia ordinaria, che per quella anticipata. In primo luogo, in quest’ultimo caso è necessario che vengano soddisfatti questi tre requisiti: avere almeno 64 anni di età, 20 anni di contributi versati e che la pensione non risulti inferiore alla somma dell’assegno sociale 2024 moltiplicato per 3.
Le lavoratrici con figli hanno un diverso importo soglia: la somma dell’assegno sociale moltiplicato per 2,8 se hanno avuto un figlio, con più figli 2,6. Il coefficiente di calcolo è di 65 invece di 64 anni se si hanno uno o due figli; di 66 invece di 64 se i figli sono più di due. Quest’ultimo meccanismo si applica anche alla pensione di vecchiaia ordinaria, con un aumento dell’importo in base ai figli avuti.
Il bonus quindi agisce sui coefficienti di trasformazione, ovvero i parametri con cui viene moltiplicato il montante contributivo, precedentemente rivalutato al tasso di inflazione.
Tali coefficienti mutano in base all’età di uscita e sono quindi meno favorevoli per coloro che lasciano il lavoro prima. Il bonus viene recuperato quindi dalla Riforma Dini e riguarda quelle lavoratrici che hanno versato il primo contributo dopo il 31 dicembre 1995 e varia in base al numero di figli avuto.
Praticamente, vi sarà uno sconto di quattro mesi per ogni figlio avuto, per un massimo di 12 mesi. Si può andare in pensione a 67 anni, ottenendo il calcolo della pensione come se l’uscita fosse avvenuta a 68 o 69 anni. Stessa cosa per la pensione anticipata: si esce a 64 anni ma l’importo è calcolato come se l’uscita fosse avvenuta a 65 o 66 anni. Il vantaggio è quindi molto importante.