Centinaia di persone perderanno l’assegno previdenziale nei prossimi mesi: l’Inps bloccherà le pensioni. Alcuni dovranno persino restituire quanto hanno ricevuto. Vediamo chi è rischio.
La situazione non è rosea per niente quando parliamo di pensioni e, purtroppo, non possono dormire sonni tranquilli né coloro che ancora devono andarci né coloro che hanno già raggiunto il traguardo. Infatti l’Inps ha informato che centinaia di persone non riceveranno più un euro ma, anzi, dovranno restituire cifre importanti.
Le preoccupazioni non finiscono davvero mai e le pensioni restano un nodo quasi impossibile da sciogliere vista la situazione in cui versano le casse dello Stato. Da un lato, infatti, ci sarebbe l’urgenza di aumentare gli assegni minimi e portarli, quantomeno, a 1000 euro al mese visto il costo della vita.
D’altro lato c’è chi attende il superamento della Legge Fornero la quale obbliga a restare inchiodati al lavoro almeno fino a 67 anni se non addirittura oltre ma cancellarla significherebbe mettere a rischio la stabilità di tutto il sistema di previdenza sociale. Che fare? Intanto centinaia di persone, senza sapere il motivo, non riceveranno più un euro forse già a partire dal prossimo mese.
Sono tempi davvero duri sul fronte delle pensioni: duri per il Governo Meloni che non sa come muoversi e duri anche per noi contribuenti che non sappiamo cosa ci attende. Non solo chi ancora lavora vive nell’incertezza per il futuro ma ora anche chi in pensione c’è già, rischia di perdere tutto.
Come un fulmine a cielo sereno: non c’è altra definizione per rendere in misura appropriata quello che sta succedendo. Centinaia di persone, già a partire dal prossimo mese, potrebbero non ricevere più la loro pensione, quella pensione guadagnata con tanto sudore e tanti anni di lavoro. La cosa incredibile è che molti non riescono a capire il perché in quanto i requisiti sono tutti in regola, non hanno mai percepito un euro in più del dovuto.
Dunque perché l’Inps, all’improvviso, ha deciso di bloccare gli assegni e di chiedere persino i soldi indietro? La risposta risiede in una regola che, purtroppo, non tutti conoscono e chi non la conosce rischia grosso, anzi rischia proprio tutto. In particolare ora si trovano nei guai persone che, anche solo per un giorno, hanno svolto un’attività lavorativa magari per fare un favore ad un amico o ad un familiare
Sono tante le persone che, dopo la pensione, avendo più tempo a disposizione, decidono di dedicarsi a qualche loro passione come potrebbe essere fare la comparsa in qualche film o aiutare un amico in un ristorante. Ebbene avere un hobby di questo tipo può costare carissimo.
Hai fatto la comparsa in un film anche solo per un giorno e ti hanno fatto un contratto e pagato? Ora l’Inps non solo non ti erogherà più l’assegno ma dovrai pure restituire indietro un anno intero di pensione. Questa è la triste situazione di coloro che sono andati in pensione con Ape sociale o con Quota 103. Queste due misure sono molto vantaggiose dal punto di vista anagrafico in quanto permettono di lasciare il lavoro, rispettivamente, a 63 anni e 5 mesi e a 62 anni.
Ma c’è una regola da rispettare che purtroppo non tutti conoscono: divieto assoluto di svolgere qualunque attività lavorativa con contratto subordinato o con partita Iva o con contratto continuativo. Ammesso solo il lavoro autonomo in forma occasionale fino ad un massimo di 5000 euro lordi all’anno.
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Chi sgarra non riceverà più la pensione ma, anzi, dovrà restituire indietro all’Inps un mucchio di soldi: tutte le mensilità ricevute durante l’anno. Dunque se, ad esempio, hai fatto la comparsa in un film a maggio, da giugno non riceverai più nulla e dovrai ridare indietro 5 mesi di pensione. La buona notizia è che questo divieto viene meno una volta che il soggetto raggiungerà l’età per la pensione di vecchiaia ordinaria, cioè 67 anni. A quel punto, se vorrà, potrà anche tornare a lavorare.