Come comportarsi con i Buoni Postali Fruttiferi, le cose che bisogna sapere ed in che modo muoversi per potere usufruire delle offerte migliori possibili.
Buoni Postali Fruttiferi, sono molto diffusi e hanno una convenienza conclamata. Aiutano a risparmiare ed al contempo ad investire su ciò quanto hai messo da parte. L’investire richiede una comprensione approfondita di tre parametri cruciali: tempo, rischio e rendimento. Questi fattori influenzano le decisioni degli investitori e determinano il successo di ogni scelta finanziaria.
I Buoni Postali Fruttiferi emessi da Cassa Depositi e Prestiti (CDP) offrono sicurezza ed anche rendimenti interessanti, supportati dalla garanzia dello Stato. E questi strumenti di risparmio ovviamente possono essere sottoscritti presso gli uffici postali italiani.
La Cassa Depositi e Prestiti che gestisce questi buoni, è una istituzione finanziaria partecipata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, il che conferisce ai suoi prodotti un alto grado di affidabilità. La particolarità dei BFP è che non sono previste spese di gestione, né al momento dell’acquisto né al rimborso finale o intermedio.
Il taglio minimo per la sottoscrizione è generalmente di 50 euro, rendendo accessibile questo investimento anche a chi dispone di piccole somme. Le uniche spese associate ai BFP sono di natura fiscale: si applica una ritenuta del 12,5% sugli interessi attivi e un’imposta di bollo del 2 per mille, secondo quanto stabilito dalla legge.
Quando si valuta un investimento in buoni fruttiferi postali, è fondamentale considerare l’orizzonte temporale. I rendimenti possono variare notevolmente a seconda che si scelga un investimento a breve, medio o lungo termine. Ci sono diverse opzioni disponibili a novembre 2024. Per chi cerca un rendimento a breve termine, i seguenti BFP si rivelano particolarmente interessanti.
Buono Rinnova Prima: riservato a chi prenota in ufficio postale e possiede BFP dematerializzati in scadenza, offre un rendimento annuo lordo del 2,50%.
Buono Soluzione Eredità: dedicato ai beneficiari di procedimenti successori presso Poste Italiane, anch’esso garantisce un ritorno del 2,50% annuo lordo.
E Buono 4 Anni Risparmio semplice (versione premiale): per ottenere il rendimento del 2,50% annuo lordo, è necessario sottoscrivere un piano di risparmio con un minimo di 24 versamenti periodici. Anche in questo caso, il taglio minimo è di 50 euro.
Queste opzioni si adattano perfettamente a investitori che desiderano un ritorno sicuro in un arco temporale relativamente breve.
Per chi ha una visione più a lungo termine, il Buono Risparmio Sostenibile si distingue per la sua struttura innovativa. Con una durata di 7 anni, questo buono offre tassi fissi annuali che partono dal 2,00% lordo. La vera novità risiede nel potenziale premio finale legato all’andamento dell’Indice Stoxx Europe 600 ESG-X.
Se l’indice cresce durante il periodo di possesso, il titolare potrà beneficiare del 50% dell’apprezzamento, a patto di mantenere il buono fino alla scadenza. Ma se l’indice non performa bene, l’investitore riceverà solo i tassi fissi e crescenti previsti.
Ed in ultima istanza, per chi è disposto a investire nel lungo periodo, il Buono Ordinario continua a essere una scelta popolare. Questo strumento ha una durata massima di 20 anni e offre un rendimento lordo del 2,25% (2,02% netto) per la serie disponibile dall’11 ottobre 2024.
Gli interessi sono riconosciuti ogni due mesi e calcolati su base bimestrale, beneficiando di un regime di capitalizzazione composta. Questo approccio consente di massimizzare i rendimenti nel lungo termine, rendendo il buono ordinario una delle opzioni più attraenti per i risparmiatori.