Attenzione quando ripulisci la borsa, non tutte le ricevute e gli scontrini possono essere buttati: cosa dice la legge

Ripulire la borsa e le tasche da ricevute e scontrini, liberare i cassetti dalla cartaccia. Puoi farlo ma devi stare attento.

Nonostante buona parte dei pagamenti si sia smaterializzata continuiamo ad avere le tasche, i cassetti e gli armadi pieni di scontrini e ricevute. E queste ricevute e scontrini si accumulano nel tempo.

perchè le ricevute si conservano 5 anni
La pulizia della borsa deve aspettare: questi sono documenti importanti – abruzzo.cityrumors.it

Il primo istinto è quello di fare un unico sacchetto, magari semplicemente dividendo i documenti che possono essere riciclati nella carta e quelli che invece devono andare all’indifferenziato, ma avviare tutto al riciclo o alla discarica. In realtà ci sono delle regole che vanno sempre rispettate anche per quello che riguarda il potersi liberare di queste cartacce. Quelle che devi mandare a memoria sono queste.

Ricevute e scontrini, li puoi buttare solo a queste condizioni

Ogni anno nelle borse, nelle tasche e anche nei vani portaoggetti delle automobili si accumulano moltissimi fogli di carta che sono nella pratica le ricevute che attestano i pagamenti che, per esempio, si sono fatti delle bollette delle utenze, o magari delle rate del prestito, o sono gli scontrini di quei farmaci che si sono acquistati e si sono poi messi in dichiarazione. Come accennavamo, quello cui tanti pensano è a ripulire le tasche buttando quello che non serve.

ricevute e scontrini non si possono buttare
Conserva bene ricevute e scontrini o rischi – abruzzo.cityrumors.it

Ma tutta questa documentazione, perché anche se non sembra di documentazione si tratta, ha ragion d’essere e soprattutto deve essere conservata per quel periodo di tempo in cui è possibile che si avviino dei controlli riguardo le proprie spese o le richieste di bonus o detrazione. Ma quanto tempo devono continuare a stazionare nei cassetti ricevute e scontrini?

La regola generale è quella dei 5 anni. Se riesci a mantenere tutti gli scontrini e tutte le ricevute dei vari pagamenti per 5 anni, in linea generale sei al sicuro, perché questo è il tempo in cui solitamente avvengono i controlli. Se quindi per esempio hai dovuto pagare una multa oppure hai detratto dalle tasse dei farmaci o ancora hai pagato le imposte locali, devi poter produrre i documenti che attestano questi pagamenti per i 5 anni successivi alla data e alla annualità a cui si riferiscono.

Con la smaterializzazione di molti pagamenti queste ricevute potrebbero non essere cartacee ma in questo caso la teoria non cambia. Se hai eseguito dei pagamenti online di questo tipo quello che devi fare è scaricare le quietanze e mantenerle in una cartella da cui poi, se ti verrà richiesto, puoi produrre quello che serve.

Qual è il modo corretto di conservare questi documenti? Una domanda che sembra superflua ma che, per esempio nel caso di alcune tipologie di carta, diventa fondamentale. Perché se nel caso delle ricevute dei bollettini è facile mantenere la carta in buone condizioni, del resto si tratta di semplice carta di fotocopiatrice, per gli scontrini dei farmaci il discorso è molto diverso: lo scontrino è infatti stampato su una carta che non è pensata per l’archiviazione dei documenti e quindi dovrai provvedere ad una fotocopia di quello che c’è, per evitare di perdere le informazioni nel caso l’originale diventi illeggibile.

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