Incrementare l’importo dell’assegno pensionistico è possibile ma non c’è tempo da perdere. Bisogna mettere in atto subito la procedura.
Tanti lavoratori si lamentano della pensione che percepiranno. Sanno che l’importo dell’assegno sarà basso e inferiore (anche di molte centinaia di euro) rispetto allo stipendio. Eppure un modo per garantirsi una somma aggiuntiva c’è.
Il sistema di calcolo contributivo è penalizzante per i lavoratori rispetto al sistema misto e retributivo. Tiene conto principalmente dei contributi accumulati durante la carriera lavorativa. Più la contribuzione sarà alta maggiori saranno le probabilità di percepire un assegno medio-alto (a condizione che lo stipendio non sia basso). Purtroppo non tutti possono vantare una lunga carriera né retribuzioni elevate. Significa essere consapevoli che la propria pensione non sarà sufficiente a garantire una qualità della vita buona.
Affidarsi allo Stato affinché cambi la situazione non è una scelta saggia considerando il contesto attuale. Ad oggi gli unici aiuti economici (rivalutazione e Bonus vari) hanno fatto aumentare l’assegno di poche decine di euro alla maggior parte dei pensionati. E per il futuro le previsioni sono ancora peggiori. In pensione si andrà sempre più tardi e con importi inferiori. Urge una soluzione da mettere subito in atto ed è la previdenza complementare.
La previdenza complementare per una pensione più ricca
La previdenza complementare è un sistema di previdenza non obbligatorio che permette ai lavoratori di incrementare la pensione futura. Basterà aderire ad un fondo pensione complementare versando contributi in modo autonomo. Questi contributi vengono investiti in vari strumenti finanziari come azioni, Titoli di Stato, obbligazioni, e i rendimenti ottenuti andranno ad aumentare il valore del fondo pensione.
Una volta raggiunta l’età per il pensionamento, il lavoratore potrà scegliere di ricevere la somma aggiuntiva sotto forma di rata mensile vitalizia, rata mensile per un periodo determinato o come capitale in una sola soluzione (un unico maxi versamento). Oltre ai vantaggi – pensione più alta, contributi deducibili – ci sono dei rischi da considerare perché sempre di investimento si tratta. Il valore del fondo può variare in base all’andamento del mercato finanziario.
In più se il pensionato dovesse vivere a lungo potrebbe esaurire il capitale del fondo pensione. Ricordiamo che si può destinare anche il Trattamento di Fine Rapporto ad un fondo pensione piuttosto che mantenerlo in azienda. Si potrà contare su rendimenti maggiori e dunque una somma aggiuntiva al momento del pensionamento. Infine, il lavoratore che decide di salvare il futuro costruendo una pensione complementare può scegliere tra diverse opzioni come i fondi negoziali chiusi, i fondi aperti, i Piani Individuali Pensionistici e i fondi preesistenti.
