Moltissimi lavoratori potranno approfittare di questo bonus pur non avendo un contratto a tempo indeterminato. Entriamo nel dettaglio per capire meglio.
Con l’avvicinarsi delle festività natalizie, uno dei pensieri più comuni degli italiani è incentrato sulle varie spese da affrontare per questo periodo magico, ma al contempo vittima del consumismo.
Ad aggiungersi a questo c’è anche chi sotto l’albero aspetterebbe un rinnovo contrattuale che metta finalmente stabilità alla propria posizione lavorativa. Per questo non resta che attendere, mentre per quanto riguarda la retribuzione, il Governo è pronto a ridurre il cuneo fiscale, così daa permettere al dipendente di ottenere uno stipendio più alto. Si stima il 7% in più per chi non supera i 25.000; mentre chi fino a 35.000 euro la riduzione scende al 6%
Nell’attesa di questa manovra che vedrà vita nel 2025, si sta parlando tanto di un altro bonus importante che, dobbiamo chiarire, spetta a tutti i dipendenti, indipendentemente dalla durata del contratto.
In attesa che la riforma fiscale del 2025 riduca il cuneo contributivo, con l’effetto di aumentare gli stipendi dei dipendenti, il decreto legge n. 113/2024 introduce una novità a beneficio immediato per molti lavoratori: un’indennità da 100 euro nella busta paga di dicembre. Questo supporto, conosciuto come bonus Natale, rappresenta un piccolo ma significativo aiuto, pensato per sollevare le famiglie con redditi medi e bassi dalle spese crescenti, e sì, spetta a tutti i dipendenti, senza eccezioni legate al tipo di contratto.
Nonostante le frequenti limitazioni di molti bonus ai soli contratti a tempo indeterminato, stavolta il tipo di contratto non influisce: che si lavori a tempo determinato, indeterminato, part-time o full-time, l’indennità sarà comunque accreditata nella busta paga relativa alla tredicesima mensilità.
Questo dettaglio fa una grande differenza, poiché la norma specifica che per i part-time non sono previste riduzioni proporzionali: chi lavora con un orario ridotto riceverà comunque l’intero importo di 100 euro, rapportato solo alla durata del rapporto di lavoro nell’anno.
Esistono però requisiti precisi per poter beneficiare di questa indennità. Innanzitutto, il lavoratore deve avere un reddito complessivo nel 2024 non superiore a 28.000 euro e una situazione fiscale tale che l’imposta lorda superi la detrazione spettante per il reddito da lavoro dipendente.
Altri vincoli riguardano la composizione del nucleo familiare: l’indennità spetta esclusivamente ai dipendenti con un coniuge e almeno un figlio a carico, oppure, per le famiglie monogenitoriali, almeno un figlio a carico.
Nonostante ciò, è bene precisare che non tutti possono accedere a questa opportunità. I titolari di redditi assimilati a quelli da lavoro dipendente, come collaboratori occasionali o tirocinanti, non potranno ottenere l’indennità. Per il resto, non vi è nessun altro vincolo per l’accesso.