Valle Castellana. “Scuppoz” rinnova radicalmente la propria immagine attraverso un’audace strategia di comunicazione. Per il packaging dei propri amari e liquori, infatti, l’azienda di Valle Castellana ha scelto un taglio netto con il proprio passato.
Va “in pensione” la storica etichetta con l’immagine del pastore sulle montagne abruzzesi, al suo posto l’icona di una goccia molto stilizzata e minimale, declinata in profili cromatici specifici per ogni prodotto della gamma.
Questo cambio di immagine è frutto di una scelta imprenditoriale ben precisa.
La goccia è stata scelta in quanto è un’icona universalmente riconoscibile, che evoca il concetto della distillazione, richiama una immagine di essenzialità, esprime un’idea
di movimento e dinamismo. Colpisce l’attenzione e lo fa con semplicità, per citare un motto che era tanto caro al fondatore Benito Cicconi. “Scuppoz” è una piccola azienda radicata nel proprio territorio e nonostante la crisi globale sta investendo con coraggio e fiducia per farsi conoscere fuori dalle nostre zone ed anche all’estero.La storia di questo marchio, una vera istituzione per gli appassionati nel territorio
Con gli anni, la seconda generazione dell’azienda ha ampliato la gamma di prodotti e il raggio d’azione. Non solo i piccoli mercati locali dei tempi “eroici”, che peraltro vengono frequentati tuttora, ma anche una moderna proiezione internazionale. Una sfida per l’azienda, certamente, ma anche una vetrina per un intero territorio dalle produzioni genuine, che sanno unire tradizione e modernità. Il giovane staff, composto da Anna Iannetti, Domenico Marinelli, Stefano Volpini e altri collaboratori, crede molto nelle radici storiche dell’azienda ma, attraverso continue innovazioni, punta ad un futuro ricco di novità.
La nuova veste delle bottiglie Scuppoz ha già ricevuto commenti positivi dai buyer stranieri incontrati nella recente fiera internazionale Sial 2014 tenutosi a Parigi, come ha messo in evidenza Adriano Cicconi nel meeting organizzato con distributori e agenti nel ristorante “Mister Ok” di Ascoli Piceno.