Ristrutturare casa: cinque cose da sapere sulle detrazioni

Il cosiddetto “bonus ristrutturazioni” è un’agevolazione fiscale che consiste nella possibilità di detrarre dall’Irpef, l’imposta sul reddito delle persone fisiche, una quota delle spese sostenute per gli interventi di ristrutturazione edilizia. Ecco una sintetica panoramica delle principali cose da sapere.

A quanto ammonta la detrazione

L’agevolazione prevede la possibilità di detrarre il 50% delle spese sostenute, fino ad un ammontare complessivo delle stesse non superiore a 96.000 euro.

La detrazione è ripartita in un periodo di 10 anni, tramite 10 quote annuali di pari importo. Ad esempio, ipotizzando un importo lavori pari a 20.000 euro, si avrà diritto ad una detrazione Irpef di 1.000 euro l’anno per dieci anni.

Nel caso i cui l’Irpef dovuta dal contribuente sia inferiore alla quota annuale della detrazione, è esplicitamente esclusa la possibilità di ottenere il rimborso delle somme eccedenti l’imposta.

Chi ha diritto al bonus

L’agevolazione spetta al soggetto che sostiene le spese per la ristrutturazione, purché esso sia:

–          Proprietario dell’immobile

–          Titolare di un diritto reale di godimento (uso, usufrutto, ecc…)

–          Inquilino

–          Comodatario

–          Famigliare convivente del possessore o detentore dell’immobile

–          Convivente more uxorio del possessore o detentore dell’immobile

–          Coniuge separato assegnatario dell’immobile

Quali sono i lavori detraibili

Sulle singole unità immobiliari, l’agevolazione è concessa per gli interventi di:

–          Manutenzione straordinaria

–          Restauro e risanamento conservativo

–          Ristrutturazione edilizia

–          Ricostruzione/ripristino di immobili danneggiati in seguito ad eventi calamitosi

–          Realizzazione di autorimesse e posti auto

–          Prevenzione del rischio di atti illeciti

A meno che non siano connessi agli interventi appena menzionati, i lavori di manutenzione ordinaria non sono detraibili; a questa categoria appartengono, per esempio: la sostituzione dei pavimenti, la tinteggiatura delle pareti e il rifacimento degli intonaci.

Come ottenere il bonus   

Gli adempimenti per accedere all’agevolazione sono pochi ma tassativi, in particolare è necessario che i pagamenti siano effettuati tramite bonifici bancari o postali, appositamente predisposti dai vari istituti di credito, dai quali risultino: la causale del versamento, il codice fiscale del contribuente beneficiario della detrazione e il codice fiscale/partita IVA del beneficiario del pagamento.

Inoltre, in alcuni casi le norme sulla sicurezza nei cantieri possono prevedere l’obbligo di notifica preliminare alla ASL, il cui eventuale mancato rispetto può comportare l’esclusione dall’agevolazione. Quando necessaria, la comunicazione va effettuata tramite raccomandata A/R prima dell’inizio dei lavori.

Bonus mobili

Mobili e grandi elettrodomestici destinati ad arredare l’immobile oggetto di ristrutturazione possono godere anch’essi di una detrazione pari al 50%, calcolata su un ammontare complessivo non superiore a 10.000 euro e ripartita in dieci quote annuali.

Per avere diritto all’agevolazione è necessario che:

–          La data di inizio lavori sia precedente a quella di acquisto dei mobili e degli elettrodomestici

–          Gli elettrodomestici siano di classe non inferiore alla A+ (A per i forni)

–          Il pagamento sia effettuato tramite bonifico o carta di credito. Nel primo caso, non è necessario utilizzare la particolare tipologia di bonifico, soggetto a ritenuta, previsto per il pagamento dei lavori di ristrutturazione.

Ricordiamo infine come la regolamentazione del bonus ristrutturazioni sia particolarmente articolata e la nostra panoramica non pretende certo di esaurire tutte le fattispecie previste dalla legge. Ulteriori dettagli sono disponibili sul portale dell’Agenzia delle Entrate, all’indirizzo www.agenziaentrate.gov.it

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