Dopo una lunga serie di accordi sfumati, alla fine il consiglio comunale è riuscito fuori tempo massimo a raggiungere l’accordo quella che è stata definita “l’Imu più bassa d’Italia”. Due sedute consecutive finite senza successo, poi stamattina l’ennesimo incontro tra i capigruppo di maggioranza e opposizione, con quest’ultima che è riuscita ad infilare i propri emendamenti nel documento abbozzato dall’ala destra dell’aula già a luglio. Così, poco prima delle 13:00 il voto favorevole di 31 consiglieri (contro l’unico astenuto Augusto Di Luzio) ha deliberato il regolamento per la rivisitazione delle aliquote sulle seconde e terze rate dell’Imu, che dovrebbero comunque garantire alle casse comunali un introito pari a 38,2 milioni di euro.
– 3,5 per mille, anziché 4 per mille, sull’abitazione principale e relative pertinenze, una per ciascuna categoria C/2, C/6 e C/7.
– Aliquota ridotta al 3 per mille per le unità immobiliari adibite ad abitazione principale gravate da un mutuo o possedute da nuclei familiari con un reddito complessivo Isee non superiore ai 20mila euro in cui sia presente una persona portatrice di handicap con diritto di accompagnamento.
– Aliquota al 10,25 per mille, anziché 10,6 per mille, per le seconde case e per le aree edificabili
– Confermate le aliquote ridotte al 7,6 per mille per le unità immobiliari concesse in locazione a canone concordato; per le unità immobiliari adibite ad abitazione e concesse in uso gratuito dal possessore ai suoi parenti in linea retta di primo grado, dunque genitore-figlio o figlio-genitore; per le unità immobiliari strumentali censite nelle categorie C/1, C/2 e C/3 utilizzate per l’esercizio dell’attività d’impresa.
– Introdotta l’aliquota agevolata al 7,6 per mille per le unità immobiliari destinate allo svolgimento di attività cinematografiche e teatrali.
– Confermata l’aliquota al 5,8 per mille per le unità immobiliari Ater e per le unità immobiliari delle cooperative edilizie a proprietà indivisa assegnate ai soci che li adibiscono ad abitazione principale;
– 2 per mille per i fabbricati rurali a uso strumentale, come stalle o depositi attrezzi.
– Aumento per le unità immobiliari classificate nella categoria catastale A/10 utilizzate direttamente dal proprietario per l’espletamento delle proprie attività professionali, a condizione che lo stesso abbia residenza anagrafica e la dimora abituale al Comune di Pescara, che passa dall’8,6 per mille al 9,6 per mille
Riduzione ottenute grazie ai tagli ad altri capitoli di spesa, quelli che gli emendamenti dell’opposizione ritengono “giusto tagli agli sprechi”. Pacchi di emendamenti che hanno costituito un duro scontro con la maggioranza, fino a ieri capace di reperire 2,2 milioni e oggi rinforzati con altri 400mila euro. “Sprechi” che Pd, Idv, Sel, Fli e Rifondazione comunista elencano così come sono stati ridotti:
– Riduzione di 200mila euro del capitolo riguardante l’attribuzione di risultato dei Dirigenti;
– riduzione di 140mila euro del capitolo riguardante le spese per liti e transazioni;
– riduzione di 150mila euro del capitolo riguardante il personale dello sportello unico attività produttive
– riduzione di 63milaeuro del capitolo riguardante la spesa per i buoni mensa del personale comunale
– riduzione di 40mila per il festival dannunziano
– riduzione di 40mila euro del capitolo riguardante la promozione del Comune;
– riduzione di 35mila del capitolo riguardante il noleggio di impianti per eventi organizzati dal Comune.
A questi sono da aggiungere, oltre al milione di euro reperito in bilancio dalla maggioranza,altre numerose ‘sforbiciate’.
– 2milioni 516,85 euro su spese di funzionamento per il Settore Gabinetto;
– 50mila euro oneri previdenziali e assicurativi per personale a tempo determinato o neo-assunti;
– 10mila euro spesa per nuove assunzioni e passaggi di livello;
– 10mila euro per accertamenti sanitari al personale;
– 20mila euro spese per Settore Ragioneria;
– 15mila euro assegni al personale Servizio Tributi;
– 30mila euro su spese Servizio Ici;
– 15mila euro sgravi e rimborsi per tributi;
– 15mila euro spese per erogazione acqua Consorzio di Bonifica;
– 70mila euro spese per gli Uffici comunali;
– 10mila euro spese per liti e atti di difesa del Comune;
– 30mila euro spese occupazioni d’urgenza;
– 25mila euro debiti fuori bilancio riconoscibili;
– 25mila euro debiti fuori bilancio e accordi transattivi;
– 25mila euro fornitura corredo e casermaggio per Polizia municipale;
– 21mila euro incentivi per la progettazione interna;
– 25mila euro su capitolo Gestione e controllo;
– 50mila euro su affidamento servizio manutenzione centraline monitoraggio qualità dell’aria;
– 10mila euro contributo parrocchie;
– 15mila euro su acquisto automezzi per apparati radio;
– 25mila euro su acquisto cassette di sicurezza;
– 40mila euro su acquisto arredi e attrezzature scuole;
– 160mila euro realizzazione segnaletica stradale;
– 147mila 483,15 euro sul canone di Pescara Parcheggi.
(Vengono riportate solo le riduzioni superiori ai 10mila euro)