Roccascalegna: tra storia e leggenda

Roccascalegna

Roccascalegna è un piccolo borgo medioevale arroccato sulle colline della Val di Sangro a circa 460 metri sopra il livello del mare.
Di circa 1.420 abitanti, il borgo ha ricevuto il prestigioso riconoscimento bandiera arancione dal Touring Club Italiano, un marchio di qualità turistico – ambientale per i paesi dell’entroterra.

Il paese ospita uno dei più suggestivi castelli dell’Abruzzo, che domina da uno sperone roccioso, il paesello di Roccascalegna, il vallone del rio Secco e la vallata del Sangro
Di origine longobarda, il castello nel corso degli anni ha subito diverse trasformazioni, dovute agli insediamenti delle  popolazioni che si sono susseguita sul territorio.


Nel 1450  passò nelle mani  della famiglia
Annecchino, poi fu la volta della famiglia Caraffa, fino a quando, nel 1600 la proprietà fu acquisita dai De Corvis e in fine nel 1700 dai  Nanni. 

Da questo momento in poi il castello ha conosciuto 3 secoli di abbandono, in cui è stato preda di saccheggi e atti vandalici da parte delle popolazioni locali, fino a quando non fu donato al comune nel 1985.

Immediatamente furono avviati i lavori di restauro, e dopo circa 10 anni l’imponente monumento venne riportato  al suo antico splendore. 

Il castello è caratterizzato da una pianta molto articolata che segue l’andamento irregolare del territorio su cui sorge.
Si accede attraverso una scalinata che conduce al ponte levatoio e al portone principale. 
Direttamente ci si trova davanti la torre di sentinella e proseguendo sulla gradinata si giunge alla torre del carcere, poi a quella Angioina e infine a quella di avvistamento. Da qui si scorge un panorama mozzafiato ed emozionante di tutta la vallata circostante. 

Una piccola leggenda caratterizza questo luogo, si narra infatti che lo “ius primae noctis” , il diritto della prima notte, sia nato proprio a Roccascalegna per volere del barone Corvo De Corvis nel 1646; (ogni novella sposa del Feudo di Roccascalegna doveva passare la prima notte di nozze con lui invece che con il marito).  
Si racconta infatti che il barone sia stato pugnalato proprio da una giovane che non voleva sottostare a questa regola.

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